Il mercato dei cellulari usati

Negli Stati Uniti è in piena espansione, spiega il Wall Street Journal

Ci sono centinaia di milioni di telefoni cellulari usati là fuori, così molte società statunitensi si stanno specializzando nel riciclo e nella vendita dei telefonini di seconda mano. In pochi anni, le vendite dei cellulari usati potrebbero costituire un quinto di tutte le vendite di telefonini negli Stati Uniti. ReCellular, una delle più grandi aziende del settore ha venduto o riciclato circa 5,2 milioni di telefoni cellulari, a fronte dei 2,1 milioni di unità di cinque anni fa. La società vende il 60% dei dispositivi negli Stati Uniti, mentre il restante 40% è costituito dalle vendite attraverso i rivenditori in Asia, Africa, America Latina ed Europa dell’est.

Fino a ora ReCellular ha acquistato i telefoni in grandi stock da altre organizzazioni che li raccolgono, ma – come spiega oggi il Wall Street Journal – la società ora vuole acquistare i cellulari direttamente dagli utenti attraverso Usell.com. Il sito consente di cercare il telefono che vuoi vendere, vedere la sua quotazione e concludere la vendita direttamente online. La società ti invia a casa tutto il necessario per imballare il telefonino e inviarlo gratuitamente a quelli di Usell. Valutate le condizioni del cellulare, il sito provvede a inviare un assegno che può essere regolarmente incassato in banca. Il servizio è disponibile negli Stati Uniti e consente alle società come ReCellular di ottenere nuovi dispositivi da riciclare o rivendere.

I responsabili di ReCellular prevedono di aumentare i loro ricavi del 50% nel corso di quest’anno, anche sull’onda dei buoni risultati del 2010 con 66 milioni di dollari di ricavi. Negli ultimi due anni la società ha anche raccolto 20 milioni di dollari da alcuni fondi di investimento.

Le vendite su scala globale dei telefoni usati ammontano ad alcune centinaia di milioni di unità all’anno, spiega Andy Castonguay, un analista di Yankee Group, Questa cifra va confrontata con gli 1,6 miliardi di nuovi telefonini venduti in tutto il mondo l’anno scorso. Benché alcuni rivenditori di cellulari siano sul mercato da qualche decennio, il settore si sta espandendo ora perché i cellulari più avanzati costano di più e possono fruttare diverse centinaia di dollari anche dopo un anno o più di utilizzo. Inoltre, l’economia ancora debole porta a una maggiore parsimonia, e alcune persone sono anche alla ricerca di telefonini facili da usare prodotti alcuni anni fa per evitare di dover imparare il funzionamento di quelli nuovi.

Anche la grande distribuzione negli Stati Uniti si sta dando da fare sul fronte dei telefoni cellulari usati. La catena Best Buy raccoglie e rimette in sesto i cellulari di seconda mano per venderli nei propri negozi. La stessa strategia viene seguita anche dagli operatori telefonici e da centinaia di siti per il commercio elettronico.

A Dexter, nel Michigan, ReCellular ha un grande stabilimento dove riceve ogni giorno migliaia di vecchi telefonini. Circa tre quarti vengono controllati, ripuliti e messi in vendita, il restante 25% è costituito da telefoni così vecchi da poter essere solo riciclati. Gli addetti recuperano i metalli e consegnano le parti in plastica a un centro per il riciclo.

Rimettere in sesto i vecchi cellulari non è però sempre semplice. A volte sono necessari pezzi di ricambio per modelli fuori mercato, mentre in altri casi diventa difficile piazzare sul mercato gli smartphone più datati perché i produttori non forniscono più aggiornamenti o supporto tecnico per quei modelli. I cellulari che richiedono maggiore manutenzione vengono spediti in Cina, Vietnam o Messico per le riparazioni.

I rivenditori di telefoni usati devono anche affrontare la concorrenza dei produttori cinesi, che iniziano a mettere sul mercato telefonini con funzionalità limitate, ma che spesso costano meno di 20 dollari. Le società come ReCellular puntano quindi anche alle fasce più alte del mercato, offrendo ai clienti smartphone di seconda mano come gli iPhone e i telefoni animati da Android e all’occorrenza anche i tablet, come l’iPad e il Galaxy di Samsung.