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  • Mercoledì 16 febbraio 2011

Che cos’è la concussione

Se ne parla da mesi, ma in cosa consiste il reato di cui è incriminato il Presdelcons?

Il prossimo 6 aprile inizierà il processo per Silvio Berlusconi, che dovrà rispondere del reati di prostituzione minorile e di concussione. Questo secondo reato riguarda l’ormai famosa telefonata effettuata dal Presdelcons alla Questura di Milano per chiedere il rilascio di Karima El Marough (Ruby), all’epoca minorenne, e ottenere il suo affidamento a Nicole Minetti. Berlusconi avrebbe abusato del proprio potere di pubblico ufficiale per ottenere un trattamento di riguardo di Ruby da parte di chi se ne stava occupando in Questura. Ma che cos’è di preciso il reato di concussione?

La concussione è considerata dal Codice penale italiano come uno dei più gravi reati contro la pubblica amministrazione. Si tratta di un reato proprio, cioè un tipo di reato che può essere commesso soltanto da chi riveste una determinata qualifica o un particolare status. In questo senso possiamo dire che la concussione può essere commessa solamente da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un servizio pubblico, che proprio perché detiene quello status potrebbe cercare di trarne vantaggio personale o per persone che conosce.

Nel nostro ordinamento, il reato di concussione è normato dall’articolo 317 del codice penale:

Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità e dei suoi poteri costringe o induce taluno a dare o promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni.

Viene quindi incriminato di questo reato chi abusando della propria posizione si fa dare o si fa promettere per sé o per altri denaro o altre tipologie di vantaggi. Il concussore può agire in due diversi modi: attraverso la costrizione o l’induzione. Nel primo caso il concussore dice alla vittima che se non seguirà le sue richieste potrà subire un male di qualche tipo, nel secondo caso la sopraffazione è più sottile e mira a creare uno stato di soggezione: non ti dico le cose esplicitamente, ma faccio allusioni e uso altri sistemi per farti capire che se non asseconderai le mie richieste avrai degli svantaggi.

La concussione prevede quindi due figure: il concussore, quello che abusa del proprio potere, e il concusso che subisce le pressioni. È quindi un reato di cooperazione con la vittima ed è proprio il comportamento di quest’ultima a essere determinante perché si verifichi il reato. Se infatti la vittima non accoglie le richieste e le pressioni del concussore, il reato non c’è.

La concussione non deve essere confusa con la corruzione, che è prevista dagli articoli 318, 319 e 320 del codice penale a seconda dei singoli reati. In questo caso viene perseguito il pubblico ufficiale che omette o ritarda un atto del proprio ufficio o agisce contro lo stesso ottenendo in cambio denaro o altri vantaggi. Corruzione e concussione sono quindi due cose diverse: nel primo caso il pubblico ufficiale ottiene un vantaggio mettendosi d’accordo con il privato (esempio: ti do dei soldi per fare questa cosa), mentre nel secondo il pubblico ufficiale sfrutta il proprio potere per costringere o indurre qualcuno a fargli ottenere un vantaggio (esempio: se non fai questo poi ci potrebbero essere svantaggi per te). I due reati non vanno a loro volta confusi con l’estorsione che è invece il reato di chi costringe una o più persone a fare o non fare qualcosa per trarne un profitto a danno della vittima (esempio: ti chiedo dei soldi per fare qualcosa).