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  • Domenica 6 febbraio 2011

Il Superbowl, 10 cose da sapere

Si gioca domenica notte la finale del football americano: una guida anche per chi non ha seguito niente finora

di Mauro Bevacqua

DALLAS, TX - JANUARY 30: Football fans gather around a large Super Bowl XLV display on January 30, 2011 in downtown Dallas, Texas. Cowboys Stadium will host Super Bowl XLV on February 6, 2011 between the Pittsburgh Steelers and the Green Bay Packers in Arlington, Texas (Photo by Tom Pennington/Getty Images)
DALLAS, TX - JANUARY 30: Football fans gather around a large Super Bowl XLV display on January 30, 2011 in downtown Dallas, Texas. Cowboys Stadium will host Super Bowl XLV on February 6, 2011 between the Pittsburgh Steelers and the Green Bay Packers in Arlington, Texas (Photo by Tom Pennington/Getty Images)

[Spoiler: non parleremo del valore degli spot televisivi durante la partita. Visto che il resto del mondo sembra accorgersi del Superbowl solo per questo…]

È il Superbowl numero 45: la finalissima del campionato americano di football viene trasmessa da ESPN America, canale 214 di SKY e dalla 7, a partire dalla mezzanotte di domenica (il calcio di inizio è fissato per le 00:29).

1. Le Squadre: da una parte i Pittsburgh Steelers, campioni della National Football Conference, che hanno chiuso la stagione regolare con un record di 12 vinte e 4 perse e poi nei playoff (come testa di serie n°2) hanno sconfitto Baltimore e New York Jets. Dall’altra i Green Bay Packers, campioni della American Football Conference, giunti a fine campionato con 10 vinte e 6 perse ma poi – titolari della sesta e ultima testa di serie – capaci di sconfiggere Philadelphia, Atlanta e Chicago tutte sul loro campo per arrivare fino alla finalissima.

2. I Colori: giallo e nero per gli Steelers; giallo e verde per i Packers. Che è importante, cosa credete? Non avete mai scelto per chi tifare a seconda dei colori della maglia?

3. I Simboli: “Salvietta Terribile” contro “Testa di Formaggio”. OK, detta in italiano non è che suoni proprio così bene. Meglio allora scegliere tra le “Terrible Towel” dei tifosi di Pittsburgh e le “Cheesehead” di quelli di Green Bay. Per le prime bisogna ringraziare un’idea del radiocronista degli Steelers, nel 1975: da allora sono diventate la “bandiera” di tutti i tifosi di Pittsburgh, che con orgoglio si fanno fotografare in ogni parte del mondo (cima dell’Everest e missione spaziale incluse…) con il prezioso drappo di stoffa giallo e nero. Più recenti, invece, le seconde: i triangoli di gommapiuma (una sorta di fetta di Emmenthal trasformata in cappello e indossata dai tifosi del Wisconsin, stato noto per la sua produzione casearia) vengono da un’idea di Ralph Bruno datata 1987. Oggi la sua azienda, Foamation, incassa più di un milione di dollari all’anno grazie alle Cheesehead.

4. La Storia: gli Steelers sono la squadra che conta più titoli NFL vinti (6) di tutti (secondi i Dallas Cowboys con 5). Dal 1975 al 1980 Pittsburgh ha vinto 4 campionati sui 6 disputati (era la squadra con una delle difese più forti che il football ricordi, soprannominata “the Steel Curtain”, la cortina d’acciaio) e gli ultimi due li ha aggiunti recentemente, nel 2006 e nel 2009. Dei 7 Superbowl disputati, ha perso soltanto quello del 1996 contro Dallas. Green Bay, invece, ha vinto i primi due Superbowl della storia, nel 1967 e nel 1968 (guidata in panchina da Vince Lombardi, che oggi da il nome al trofeo con cui si premia la squadra campione). In anni più recenti (1997 e 1998) altra “doppietta”: vince il primo Superbowl, ma perde quello dell’anno seguente. Packers (con il 63.6% di vittorie) e Steelers (63.5%) detengono anche le due migliori percentuali di sempre di successi nei playoff.

5. L’attacco: l’attenzione di tutti è concentrata sui due quarterback: Ben Roethlisberger per Pittsburgh, Aaron Rogers per Green Bay. Il primo – che ha saltato le prime 4 partite di stagione regolare per squalifica, per via di una brutta accusa di violenza sessuale – ha già all’attivo due successi nella finalissima, e vincendo domenica diventerebbe solo il quinto quarterback di sempre con tre Superbowl vinti. Il secondo, dopo 3 stagioni di gavetta passati alle sue spalle, è l’uomo che ha ereditato dal mitico Brett Favre il ruolo di quarterback nel Wisconsin, e ha fin qui disputato dei playoff superlativi.

6. La Difesa: basta dire che in campo ci saranno da una parte Troy Polamalu, n°43, safety dei Pittsburgh Steelers (lo potete riconoscere dall’incontenibile massa di capelli che fuoriescono dal casco – li ha pure assicurati per un milione di dollari ai Lloyd’s di Londra), e dall’altra Clay Matthews, n°52, linebacker dei Green Bay Packers. Ovvero, rispettivamente, i due giocatori votati al primo e secondo posto per il premio di Difensore dell’Anno NFL.

7. La Musica (ufficiale): c’è Christina Aguilera a cantare l’inno nazionale americano prima del via: si era esibita già nel 2000, ad Atlanta, nello show dell’intervallo. Dove quest’anno, invece, ci saranno i Black Eyed Peas.

8. La Musica (non ufficiale): già spopola adesso, ma state certi che se gli Steelers dovessero portarsi a casa il titolo la colonna sonora sarà la hit di Wiz Khalifa “Black and Yellow” (“Yeah / ah, ah / You know what it is / Black and Yellow, Black and Yellow, Black and Yellow, Black and Yellow”). Il rapper, nato nel North Dakota ma di casa a Pittsburgh, nel video indossa una felpa degli Steelers con raffigurato l’anello simbolo della squadra campione e sul finire sventola la già citata “Terrible Tower”.
https://www.youtube.com/watch?v=5Vcy1g6b0lg
9. Lo stadio: si gioca al Cowboys Stadium di Arlington, Texas, alle porte di Dallas, e la NFL insegue il record di pubblico di tutti i tempi per un Superbowl. Il primato appartiene al Rose Bowl di Pasadena, Los Angeles, quando nel 1983 per vedere Washington battere Miami arrivarono 103.667 persone. Il Cowboys Stadium è già stato capace di ospitare 105.121 spettatori il giorno della sua inaugurazione ufficiale, nel 2009, per una gara dei Dallas Cowboys.

10. Il pubblico a casa: il Superbowl dello scorso anno, trasmesso da CBS, aveva visto il trionfo dei Saints di New Orleans, simbolo del riscatto cittadino dopo Katrina. Alla gente era piaciuto tanto da farne diventare lo show più seguito nella storia della TV americana: il dato di 106.500.000 telespettatori dell’ultima finale NFL ha infatti superato anche quello relativo all’ultima puntata di M*A*S*H trasmessa nel 1983, che aveva tenuto davanti agli schermi 105.970.000 persone. Quest’anno tocca alla FOX trasmetterlo. In Italia, ripetiamo, ESPN.