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  • Venerdì 4 febbraio 2011

Gli Stati Uniti cercano di mandar via Mubarak

È in corso una trattativa per ottenere il passaggio del potere al vicepresidente Suleiman fino alle elezioni, scrive il New York Times

CAIRO, EGYPT - FEBRUARY 3: In this handout provided by ABC News, Christiane Amanpour talks with Egyptian President Hosni Mubarak in an exclusive interview for a special one-hour edition of "Nightline" February 3, 2011 in Cairo, Egypt. (Photo by ABC News via Getty Images) *** Local Caption *** Hosni Mubarak;Christiane Amanpour
CAIRO, EGYPT - FEBRUARY 3: In this handout provided by ABC News, Christiane Amanpour talks with Egyptian President Hosni Mubarak in an exclusive interview for a special one-hour edition of "Nightline" February 3, 2011 in Cairo, Egypt. (Photo by ABC News via Getty Images) *** Local Caption *** Hosni Mubarak;Christiane Amanpour

Il governo degli Stati Uniti sta discutendo con quello egiziano un progetto per ottenere le dimissioni del presidente egiziano Mubarak e consegnare temporaneamente il potere al vicepresidente Suleiman. Il piano ha l’appoggio dei militari e di alcuni ministri, e prevede che Suleiman – col quale ha avuto ieri una conversazione il vicepresidente americano Joe Biden – si faccia garante di una serie di riforme istituzionali chieste dalle rivolte di questi giorni, scrive oggi il New York Times.

Ieri Mubarak aveva risposto a una domanda in un’intervista alla rete americana CBS di essere stanco ma di non avere intenzione di dimettersi “altrimenti per l’Egitto sarebbe il caos”, e di voler restare al suo posto fino alle elezioni di settembre. E le fonti citate dal New York Times spiegano che il progetto è legato a molte incognite – tra le quali anche lo sviluppo degli eventi per le strade, con un’altra grande manifestazione indetta per venerdì – e al momento non hanno fornito informazioni sulle disponibilità dei soggetti coinvolti. Un atteggiamento risentito per le “ingerenze” americane in quello che sta accadendo sarebbe diffuso all’interno del governo e lo stesso Mubarak non aveva voluto ricevere ieri un emissario di Barack Obama dopo l’ultimo duro discorso del presidente americano. Anche il Senato statunitense ha votato intanto una risoluzione chiedendo che il potere sia passato a un governo transitorio.