Altre tre cose dalle carte su Berlusconi

Gli incarichi politici offerti come ricompensa, la storia della seconda minorenne

© Mauro Scrobogna / LaPresse
08-06-2010 Roma
Politica
Assemblea Federalberghi
Nella foto: Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
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08-06-2010 Rome
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Federalberghi Assembly (Hotels owners union)
In the picture: Prime Minister Silvio Berlusconi
© Mauro Scrobogna / LaPresse 08-06-2010 Roma Politica Assemblea Federalberghi Nella foto: Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi © Mauro Scrobogna / LaPresse 08-06-2010 Rome Politics Federalberghi Assembly (Hotels owners union) In the picture: Prime Minister Silvio Berlusconi

Ieri abbiamo passato in rassegna i passaggi più importanti contenuti nelle nuove carte su Silvio Berlusconi consegnate alla Camera dei Deputati dalla procura di Milano e da quel momento rapidamente raccontate dalla stampa. Oggi ci soffermiamo su tre passaggi in particolare tratti da quelle carte, emersi ieri e ripresi oggi da Repubblica e dal Corriere della Sera.

Incarichi politici usati come merce di scambio?
C’è agli atti una conversazione tra Nicole Minetti e Barbara Faggioli, una delle ragazze che partecipava alle serate ad Arcore. Minetti è scontenta e delusa da quello che le sta succedendo e dell’idea che si è fatta della politica, cioè «litigare tutti i giorni con tutti, metterla nel culo a quello di fianco a te, a quello dietro». A Barbara Faggioli racconta dei complimenti che le fa il premier e di come questo può ricompensarla.

Minetti: «Boh, non lo so, Giancarlo m’ha detto mmm devi vedere, devi aspettiamo vediamo. Comunque meno male un po’ di gavetta l’ho fatta»
Faggioli: «Eh va be’, ma non vuol dire».
Minetti: «Beh, insomma. Non pensare che Mara ne abbia fatta tanta di più»
Faggioli: «Ma stai scherzando?»
Minetti: «Cosa?»
Faggioli: «Prima di diventare Ministro è stata un anno in Parlamento amore!»
Minetti: «Certo, un anno»
Minetti: «Se si va ad elezioni a dicembre io ci son stata sei mesi»
Faggioli: «Ma è appena uscita la roba tua! E poi lui, adesso è un momento delicatissimo»
Minetti: «Boh, vediamo».

Il riferimento a una “Mara” diventata “Ministro” sembra essere rivolto a Mara Carfagna, oggi ministro delle Pari Opportunità. In un’altra conversazione Minetti e Faggioli si confrontano sul fatto che sia meglio fare politica a Roma o a Milano. Minetti dice che a Roma non andrebbe, perché si guadagnano appena «duemila euro in più» e «chi se ne frega di duemila euro». Barbara Faggioli non ha alcun incarico politico, ma sembra sperarci: infatti dice che «le regionali son tra cinque anni. E non penso che hooo… che, che ho la voglia di aspettare. O no? Cinque anni! A trent’anni. Noo. No no no. Le parlamentari se devi farle o son tra due anni e mezzo, o sono adesso o sono di nuovo tra cinque anni per me. Quindi io devo sperare di entrare o adesso o tra due anni e mezzo. No? Capito?». Poi aggiunge, sempre rivolta a Minetti: «Ascolta… a lui… gli fa comodo mettere me e te in Parlamento, perché dice, bene, me le son levate dai coglioni, le pagano lo stipendio lo Stato, i cittadini, no?».

Iris Berardi, l’altra minorenne
Si è discusso molto ieri della presenza ad Arcore di un’altra ragazza, Iris Berardi, che sarebbe stata minorenne durante alcune delle sue partecipazioni alle cene di Arcore. Qui bisogna fare un po’ di chiarezza, perché benché i magistrati sapessero della sua presenza ad Arcore, non contestano a Berlusconi l’avere avuto rapporti sessuali con lei: l’accusa di prostituzione minorile fino a questo momento ha a che fare solo con Ruby. Iris Berardi risulta essere stata molte volte ad Arcore e aver ricevuto parecchie somme in denaro e regali, ma si ha traccia solo di due visite precedenti al suo diciottesimo compleanno: il 21 novembre e il 13 dicembre del 2009. In entrambe quelle occasioni, Berlusconi non era ad Arcore: nel primo caso era in Arabia Saudita, nel secondo era ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano, avendo subito nel pomeriggio l’aggressione in piazza del Duomo.

Berlusconi ha mentito sul bunga bunga?
Abbiamo detto di come la memoria difensiva di Berlusconi sostenga non solo che il PresdelCons è innocente rispetto ai reati che gli sono contestati dalla procura di Milano, ma anche che durante le cene e le feste ad Arcore non avveniva nessuna attività di tipo sessuale, niente che non fossero canzoni di Apicella, brindisi e partite del Milan. La principale conseguenza di queste affermazioni è far diventare pubblicamente rilevante un piano che prima poteva anche non esserlo – quello dei presunti festini di Arcore – in quanto legale e legittimo: Berlusconi e i suoi testimoni hanno mentito? Le decine di testimonianze contenute nelle carte della procura dicono di sì. Se ne aggiunge un’altra, ripresa dai giornali di oggi, riguardo una ragazza di vent’anni le cui iniziali sono T. N. Così raccoglie le sue parole il Corriere della Sera.

«La mia amica mi aveva detto che se fossi andata lì il Presidente mi avrebbe dato del denaro, da mille euro a cifre più consistenti […]. Eravamo una ventina di ragazze a cena, alcune poco più grandi di me e altre diciannovenni, e c’era il Presidente, c’era Emilio Fede e c’era il cantante napoletano Apicella. Tutte abbiamo ricevuto in dono una borsa di Carpisa e dei gioielli, di cui ricordo la marca, Nicotra di San Giacomo. Io in particolare ho ricevuto un bracciale, presumo d’oro, e un anello uguale al bracciale. […] Dopo la cena il Presidente ha detto “Ora andiamo tutti a ballare in discoteca”, ha usato anche il termine Bunga Bunga, ma io era la prima volta che sentivo tale terminologia […]. Mentre noi ballavamo, il Presidente e Fede erano seduti e guardavano. Alcune delle ragazze che ballavano si avvicinavano al Presidente, che le toccava e loro toccavano lui; stessa cosa con Fede. Le ragazze baciavano il Presidente, lo accarezzavano; alcune delle ragazze hanno fatto che facevano lo spogliarello e che erano poi nude si avvicinavano al Presidente, che gli toccava il seno o le parti intime o il sedere. Insomma l’atmosfera era quella di un night club, con ragazze che si spogliavano, che mostravano le loro parti intime e che si avvicinavano al Presidente o a Fede, lo toccavano nelle parti intime o si facevano toccare. Io non ho avuto il coraggio di fare una cosa del genere perché sono timida e quindi non mi sono spogliata, né mi sono fatta toccare dal Presidente. Ero preparata psicologicamente, ma poi, vedendolo di persona, nonostante il denaro che avrei potuto ricevere dal Presidente, io sinceramente non me la sono sentita». Alla fine, alle due e mezza di notte, «metà delle ragazze sono rimaste, le altre (me compresa) sono andate via con autovetture guidate da autisti del Presidente del Consiglio». La sua amica, aggiunge la ragazza, «mi confidò di avere ricevuto molte volte delle buste contenenti denaro dal Presidente, perché mi aveva detto di essere andata a letto col Presidente in più occasioni. Non mi ha raccontato nel dettaglio che tipo di rapporto sessuale, mi diceva però che andare a letto col Presidente era stressante perché il Presidente aveva rapporti sessuali non solo con lei ma contestualmente anche con altre donne» .

foto: Mauro Scrobogna / LaPresse