Gli Stati Uniti vogliono invadere il Pakistan?

Gli Stati Uniti vogliono invadere il Pakistan da terra, l'obiettivo è la roccaforte talebana del Nord Waziristan

Gli Stati Uniti si starebbero preparando a invadere il Pakistan con forze speciali da terra. Lo sostiene oggi il New York Times citando fonti interne al Pentagono.

L’importanza strategica del Pakistan nella lotta degli Stati Uniti contro il terrorismo è notevolmente aumentata nell’ultimo anno. Nel 2010 la guerra invisibile condotta con i droni – gli aerei senza pilota teleguidati dalle basi americane in Nevada e Virginia – ha già colpito cinquantasei volte le aree tribali nel Waziristan del Nord, l’area in cui si pensa si nascondano i leader del gruppo terroristico indipendente Haqqani. Alleato con i talebani, Haqqani è una delle reti terroristiche che preoccupa di più i servizi di intelligence americani ed europei perché controlla una regione chiave della lotta al terrorismo, quella dove l’intelligence degli Stati Uniti è convinta sia nascosto Osama bin Laden.

La nuova strategia deve ancora essere approvata definitivamente dal presidente Obama, spiega il New York Times, ma più si avvicina la scadenza per l’inizio del ritiro delle truppe dall’Afghanistan più i leader dell’esercito americano premono per un intervento militare risolutivo in Pakistan. D’altra parte, come già avvenuto diverse volte in passato, l’intelligence fa filtrare questi rapporti e li fa arrivare ai giornalisti proprio allo scopo di condizionare le scelte dell’amministrazione: succedeva spesso quando il presidente era Bush, è successo con Obama appena l’anno scorso.

L’apertura di un nuovo fronte di guerra pakistano rischierebbe di complicare ulteriormente i già complicati rapporti con Islamabad, eppure gli ufficiali del Pentagono con cui ha parlato il New York Times sembrano non avere dubbi: «Non siamo mai stati così vicini come adesso a intraprendere un’azione dall’altra parte», hanno detto.

Le incursioni non autorizzate condotte finora dagli Stati Uniti nel territorio pakistano hanno fatto infuriare Islamabad. I vertici delle forze della coalizione Isaf sostengono che si è trattato solo di operazioni di intelligence e che gli unici interventi militari che ci sono stati sono giustificati da un accordo che prevede la possibilità di uscire dai confini afghani per difendersi da un attacco in corso. Ma le autorità pakistane hanno parlato di «violazioni inaccettabili» (durante una delle ultime operazioni sono morti anche tre militari pakistani) e lo scorso ottobre hanno deciso di bloccare per alcuni giorni un corridoio di collegamento tra Pakistan e Afghanistan usato dalle forze Isaf. Otto autocisterne che stavano trasportando rifornimenti di benzina per le forze NATO in Afghanistan furono incendiate da un gruppo di uomini armati.