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  • Venerdì 5 novembre 2010

Da gennaio WiFi libero

La proposta di Maroni supera i limiti della legge Pisanu e rende più facile l'accesso alle reti wireless

A partire dal prossimo anno collegarsi alle reti WiFi pubbliche sarà più semplice anche in Italia. Il governo ha deciso di farla finita con le macchinose procedure previste dalle norme introdotte dall’ex ministro Pisanu per monitorare e identificare gli accessi al Web. Il provvedimento era stato assunto nel 2005 per ragioni di antiterrorismo, ma nel corso degli anni si era rivelato poco efficace e costituiva una barriera per la diffusione di Internet senza fili nel nostro paese.

Nel corso del Consiglio dei ministri di oggi, il ministro degli interni Roberto Maroni ha presentato un provvedimento che consente di superare «le restrizioni imposte dal decreto Pisanu cinque anni fa che ora sono state superate dall’evoluzione tecnologica, mantenendo tuttavia adeguati standard di sicurezza».

Negli ultimi mesi diverse iniziative parlamentari e petizioni di cittadini erano state presentate al governo per richiedere una modifica delle norme sul WiFi. Del problema si sono occupati Maroni e i ministri per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e per lo sviluppo economico, Paolo Romani. Il ministro dell’interno aveva già confermato di voler intervenire sul provvedimento, dicendo di aver pronta una proposta per il consiglio dei ministri di oggi.

Al momento Maroni non ha però fornito altre informazioni sui nuovi sistemi che saranno utilizzati per consentire comunque l’identificazione di chi si collega tramite WiFi. Il governo avrà tempo fino alle fine dell’anno per trovare il sistema migliore per non rinunciare alla sicurezza, evitando però di ostacolare la diffusione del wireless e di obbligare gli utenti a complicate procedure di accesso attraverso l’uso del numero della propria carta d’identità.

Come ricorda Alessandro Longo sul sito dell’edizione italiana della rivista Wired, quello della ricerca delle nuove procedure di identificazione resta il nodo più importante da sciogliere per rendere (più) libero il WiFi. Una proposta prevede che per gli esercenti che offrono il wireless vi sia l’obbligo di proteggere la propria rete senza fili con una password, cosa che del resto è consigliabile per motivi di sicurezza informatica.

Le nuove regole potrebbero però fare una differenza tra reti WiFi “in luogo pubblico” e reti senza fili “aperte al pubblico”. Il secondo caso è quello degli esercizi commerciali come negozi, locali e bar, mentre il primo sembra interessare principalmente le amministrazioni locali o le società che vorranno offrire Internet senza fili nelle piazze, nei parchi e negli altri luoghi all’aperto. Per questi enti, al momento le limitazioni sembrano essere eccessive e difficilmente incentiveranno la diffusione del wireless.