Lo stupido capriccio sulla scuola di Livorno

Sia il sindaco che Marco Taradash del PdL spiegano quanto sia pretestuosa l'ispezione contro le bandiere rosse

Forse si riferiva a questo, il ministro dell’istruzione Gelmini, quando commentando la storia della scuola di Adro tappezzata di simboli leghisti fece riferimento a non meglio specificati “simboli della sinistra” presenti nelle scuole italiane. Ieri il ministero ha ordinato infatti un’ispezione in una scuola materna di Livorno, sulla cui parete esterna è appesa una bandiera rossa in memoria del luogo in cui fu fondato il partito comunista italiano. Il caso è stato tirato fuori qualche giorno fa dal Giornale. Oggi un pezzo di Repubblica, firmato da Laura Montanari e Massimo Vanni, riassume la storia e raccoglie alcune reazioni.

La bandiera rossa sul muro dell’ex teatro San Marco di Livorno è stata messa vicino alla targa che ricorda che lì è nato il Partito comunista italiano. Ma quel muro oggi è anche il retro di una scuola materna. Basta questo perché il ministro dell’istruzione Gelmini, dopo un articolo comparso su “Il Giornale”, annunci un controllo e l’invio di ispettori. «La scuola è un’istituzione pubblica che – riferisce una nota dello stesso ministero – deve garantire a tutti un’educazione imparziale e autonoma rispetto a qualsiasi orientamento politico». La vicenda di Adro, dell’elementare coi simboli leghisti sui banchi è così recente che qualcuno deve aver pensato a una riedizione della vicenda a schieramenti ribaltati. «É un polverone assurdo» si arrabbia il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi: «É una maniera “farlocca” del centrodestra per rifarsi la verginità dopo Adro. Vengano pure a fare i controlli che vogliono, ma il ministro farebbe bene se, invece degli ispettori, mandasse alle scuole un po’ di soldi perché questi sono i problemi reali».

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