Cos’è successo alla Camera

Il governo ottiene la fiducia, in qualche modo: la cronaca di questa convulsa giornata parlamentare

19.31. I finiani sono 35, Fini non vota quindi 34. Granata e Tremaglia hanno votato no, forse pure Barbareschi (Menia si è astenuto, ma è poi intervenuto per dire di non aver fatto in tempo, e che avrebbe votato sì). Questo vuol dire che la maggioranza senza finiani ha 310 voti, non 316. La Russa dice che comunque non rischia, perché una parte di Futuro e Libertà – le cosiddette “colombe” – non voterebbe mai la sfiducia al governo. Quindi siamo dove eravamo stamattina, in pratica: per avere la fiducia Berlusconi deve mettersi d’accordo con i finiani o con i cespugli. Fine della faticosa giornata parlamentare.

19.28. Presenti 620. Votanti 617, astenuti 3, favorevoli, 342, no 275. La Camera vota la fiducia al governo.

19.27. Finita anche la seconda chiama, fra poco il verdetto.

19.25. Finisce la prima chiama, comincia la seconda chiama: vengono chiamati solo quelli che non hanno risposto al primo appello.

19.19. Ancora in corso la prima chiamata. Calearo si astiene.

19.06. Il voto è in corso, intanto. Granata non ha votato la fiducia al governo, pare. Bocchino dice che Berlusconi arriverà a 306, senza i finiani.

18.13. Finisce anche Cicchitto, alle 19 si vota per chiamata nominale.

18.10. La Russa fissa l’asticella, intanto. “La terza gamba al momento non c’è e al momento non è indispensabile: sappiamo con certezza che oggi per noi avere 309 voti è avere la maggioranza a prescindere dagli apporti esterni che ben venga se arrivano”. Lo dice perché sostiene – a ragione – che un pezzo di Futuro e Libertà non voterà mai la sfiducia al governo, in nessun caso, e quindi bastano 309 voti per essere certi della conferma.

18.01. “Oggi non si apre una pagina nuova: oggi si comincia a chiudere una pagina vecchia. La pagina nuova la apriamo noi”. Finisce tra gli applausi, ora dieci minuti per Cicchitto, poi il voto.

18.00. “Cara Lega, volete spiegarmi per quale motivo avete votato tutte le leggi che favorivano la cricca?”

17.59. Bersani molto tonico, attacca su Napoli e L’Aquila, si infervora ma non sbraca.

17.58. “Quanti anni volete governare perché sia colpa vostra? Ottant’anni?”

17.57. “È offensivo che veniate voi a dire a noi che bisogna salvaguardare i soldi pubblici: voi li avete sempre sballati, noi li abbiamo sempre rimessi a posto”.

17.55. “Ora ci viene a dire che rimettete il credito d’imposta o il prestito d’onore: ma c’erano, li avete tirati via voi”.

17.53. “Le sue promesse marciano sulla Salerno – Reggio Calabria. Nel 2001 diceva che ci volevano sei mesi: ci tenga aggiornati”.

17.52. “È la seconda volta in ventotto mesi che le interviene alla Camera: la prima volta era per l’insediamento. Concluse con uno squillante ‘Viva il Parlamento!’. Non l’abbiamo più vista”.

17.50. Parla Bersani.

17.47. Parla il capogruppo leghista Reguzzoni, secondo cui il più grande problema è “il sud”.

17.40. “I 316 voti non ci saranno, siete distanti”. Casini conclude, ora la Lega, poi Bersani.

17.38. “Io le voglio bene, presidente, è il mio punto debole: sono buono come lei”

17.36. “Il garantismo per essere credibile non può essere sempre indulgente con corrotti e corruttori”, dice Casini. “Noi abbiamo candidato persone condannate e ne siamo stati felici, quando poi sono stati assolti”.

17.32. Casini e l’UdC non voteranno la fiducia. “Lei ripete sempre buoni propositi, da sedici anni: se non li ha mai realizzati, non può essere sempre colpa degli altri. Lei non può essere Alice nel paese delle meraviglie”.

17.29. Bocchino di fatto ripete le cose dette da Fini a Mirabello. No al processo breve, sì al lodo Alfano, sì alla riforma della giustizia ma purché non sia punitiva. Vota la fiducia, come previsto. Ora parla Casini. Poi Bersani e infine Cicchitto.

17.21. Ora tocca a Bocchino, chiamato al difficile compito di motivare la fiducia Futuro e Libertà voterà al governo.

17.20. Fini richiama Di Pietro per la terza volta, e s’incazza.

17.18. C’è molta maretta in aula: Di Pietro gliene sta urlando di tutti i colori, sbracando vistosamente, quelli del centrodestra rispondono a tono. Fini richiama di nuovo Di Pietro.

17.16. Fini richiama Di Pietro: “Va bene tutto, ma non l’ingiuria”.

17.14. “Lei non è un presidente del consiglio, lei è uno stupratore della democrazia”.

17.11. Alleanza per l’Italia voterà no. Ora parla Di Pietro, che esordisce con una battuta. “Lei è uno spregiudicato illusionista, anzi, un pregiudicato illusionista”. E poi: “Il paese reale muore di fame, legalità e democrazia”.

17.04. Noisud annuncia di votare “con convinzione” la fiducia al governo. In questo momento il governo avrebbe tra i 311 e i 314 voti favorevoli, al netto dei 34 voti dei finiani che comunque voteranno la fiducia.

17.01. Il MpA annuncia un voto favorevole, “di responsabilità”, insieme a Futuro e Libertà.

16.58. I tre dei liberaldemocratici votano no, come previsto.

16.55. Intanto Michele Viespoli, capogruppo di Futuro e Libertà al Senato, annuncia di essersi dimesso da sottosegretario al lavoro.

16.54. La SVP si asterrà, Pionati dice invece che voterà la fiducia.

16.50. Berlusconi conclude, ora le dichiarazioni di voto: si va dai partiti più piccoli ai più grandi.

16.48. Il premier dice che ha passato il mese di agosto a “esaminare decine di crisi aziendali”.

16.45. Berlusconi ringrazia quelli che fanno il salto della quaglia, i “parlamentari moderati” che vogliono “privilegiare la stabilità”. Dice che lui ha telefonato a una sola parlamentare, fuoriuscita dal PdL, e che quella dell’UdC è una scissione: e dice pure che i cosiddetti “dissidenti” dell’UdC non avranno nessun premio. È piuttosto spazientito, diciamo.

16.37. “Le famiglie italiane sono in gran parte benestanti”, dice Berlusconi.

16.34. Si ricomincia.

16.16. Seduta sospesa, si prende alle 16,30 con la replica di Berlusconi. Seguiranno le dichiarazioni di voto.

16.14. Ha parlato Tremaglia, la cui salute è apparsa piuttosto precaria, e ha annunciato che non voterà la fiducia al governo.

16.07. Per gli appassionati del caso Calearo: ora dice che “sicuramente” non voterà contro, e che è “indeciso se votare a favore della fiducia o se astenersi. Se mi astengo è per fare un regalo a Veltroni, anche se oggi è il compleanno di Bersani…”. Intanto il vicepresidente del PD Ivan Scalfarotto nota qualche incoerenza nel comportamento dei suoi ex compagni di partito: “Il comportamento di Massimo Calearo è politicamente inqualificabile ma non riesco davvero a capire da quale pulpito l’onorevole Rutelli e l’onorevole Lanzillotta, fuggiti via con i voti degli elettori del PD, si sentano di rimproverare oggi coloro che lasciano l’Api”.

15.58. Arriva la conferma sul voto della fiducia da parte di Bruno Cesaro, ex Alleanza per l’Italia. Calearo invece starebbe “ancora decidendo”.

15.54. Parla Della Vedova, che tra le altre cose chiede una legge sulle coppie di fatto sul modello di quanto accade in Francia.

15.31. Aggiornamento sulla conta. Il MpA sembra orientato a votare la fiducia, i tre liberaldemocratici no. Il governo dovrebbe quindi essere a quota 313, finiani esclusi.

15.12. Col passare delle ore si va formando un qualche asse tra Futuro e Libertà e Movimento per l’Autonomia. C’è la risoluzione presentata a firma congiunta. E questo ne dice Briguglio. “Si potrebbe anche chiamare ‘terza gamba bipede’ ma forse è più semplice dire che si è di fatto rafforzata la terza gamba…”. Secondo un altro finiano, non identificato dalle agenzie, dice che “ormai i voti di FL dovranno essere contati insieme a quelli dell’MpA”.

15.04. Parla Luciano Sardelli, uno dei membri di Noi Sud che voterà la fiducia al governo. E parla di Montesquieu, di morale, di etica. Lui è un romanziere, quello di Videoman.

14.57. Scusate la mancanza di aggiornamenti: sta parlando il deputato Baldelli, del PdL, finora decisamente il più soporifero i tutti. Monocorde, tono da lettura, superfluo.

14.38. Finora sono state presentate tre risoluzioni sul discorso di Berlusconi. Una è firmata dal capogruppo del PdL, Fabrizio Cicchitto, una dal presidente dei deputati leghisti, Marco Reguzzoni, e una a firma congiunta di Italo Bocchino (FL) e Carmelo Lo Monte (MpA). Solo una di queste sarà votata, ma il testo delle tre risoluzioni è identico: “la Camera, ascoltate le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, le approva”.

14.36. Ricominciano i lavori, parla Michele Ventura del PD.

14.16. Finiani e berlusconi intanto continuano a darsele. La Russa fa il gradasso dicendo che il governo ce la fa anche senza finiani, i finiani lo rintuzzano. “Berlusconi ha fatto un discorso di allargamento, ha chiesto a tutti di essere propositivi e di remare per il bene del paese. E lui un minuto dopo fa il Nostradamus, interpretando esattamente alla rovescia questo spirito ecumenico”. Barbareschi è sembrato piuttosto minaccioso, potrebbe non votare la fiducia.

14.00. Pausa dei lavori, si riprende alle 14,30.

13.48. Oggi comunque sono tutti presenti, alla Camera: non manca nessuno. Daniela Melchiorre, leader dei liberaldemocratici, ha detto che lei e i suoi – dovrebbero essere tre – non voteranno la fiducia.

13.26. Durante il discorso, Berlusconi ha parlato di quoziente familiare, alludendo a una sperimentazione in corso al comune di Roma. Da Roma il consigliere comunale del PD Fabrizio Panecaldo segnala che le cose vanno in modo diverso.

“A Roma siamo ben lontani dalla fase di sperimentazione perché la discussione in Aula sul ‘Quoziente Roma’ è ripresa solo nella seduta del consiglio comunale del 25 settembre. La delibera quindi non stata ancora approvata. Per l’entrata a regime si dovrà attendere almeno un anno, sempre che il Governo assegni al Comune di Roma le risorse necessarie che, allo stato dell’arte, non sono state ancora attribuite”.

13.20. Il voto della fiducia dei finiani non è in discussione, ma questa dichiarazione di Briguglio sintetizza ulteriormente la loro posizione. “Di buone intenzioni è lastricata la via che porta all’inferno, adesso aspetteremo il presidente del Consiglio al varco dei fatti alla luce di un intervento molto neutro che ricalca il programma di governo, dopo il quale è impossibile non votare la fiducia”. Ancora silenzio da MpA, Nucara, Calearo e i vari transfughi.

13.10. Repubblica fa delle ipotesi sul futuro dei finiani, intanto.

Martedì prossimo Gianfranco Fini ha convocato tutti i parlamentari di Fli per approfondire il discorso sul nuovo progetto politico. Il presidente della Camera avrebbe annunciato questo appuntamento durante la riunione del gruppo Futuro e libertà alla Fondazione Farefuturo, al termine dell’intervento del premier Silvio Berlusconi a Montecitorio.

13.02. Per chi arriva adesso, il Foglio ha un estratto dei passaggi fondamentali del discorso di Berlusconi.

12.59. Fabio Granata ai giornalisti: “Ora il gruppo si riunirà e deciderà cosa fare. Il discorso del premier è stato un comizio, ha toccato in superficie i 5 punti programmatici e ho notato un passaggio fortemente autoironico sulla libertà nel PdL”

12.53. La seduta sarà sospesa tra le 14 e le 14,30.

12.52. Rosy Bindi, presidente del PD: “La fiducia che stanno per votarle è una fiducia finta: si dimetta, e in primavera si vada a votare”.

12.42. Ora parla Bindi. La reazione di Bersani, ai giornalisti che gli chiedevano un commento sul discorso:

«Lo avete sentito anche voi. È incommentabile. Non so in che Italia viva»

12.39. Altre reazioni, in qualche modo indicative dell’aria che tira. Il finiano Moffa, annoverato tra le cosiddette colombe, dice che in un passaggio del suo discorso il premier ha preso atto che c’è “una nuova maggioranza, che si articola diversamente”. La Russa lo ha stoppato: “È esattamente il contrario, esiste un solo gruppo parlamentare e non esistono terze gambe”. Le agenzie intanto raccontano che i finiani non hanno partecipato alla standing ovation alla fine del discorso di Berlusconi.

12.33. Ripresi i lavori: in aula parla Adornato – “la forza di un sogno richiede coraggio” – fuori dall’aula tutti si affannano a dichiarare e commentare. La sintesi migliore è quella di Granata: “Di certo è difficile trovare un motivo di conflitto sulle dichiarazioni rese dal premier”.

11.59. Breve pausa, i lavori riprendono alle 12,15.

11.56. Finisce il discorso di Berlusconi, a dire la verità non un gran discorso. Ora iniziano gli interventi, e sarà interessante ascoltare soprattutto quelli dei membri del gruppo misto che hanno deciso di votare la fiducia al governo e quindi di fatto passare alla maggioranza. Alle 16,30 Berlusconi prenderà nuovamente la parola per la sua replica.

11.47. L’opposizione rumoreggia, Berlusconi sibila: “Faccio fatica a trattenere le battute che mi verrebbero”.

11.42. “Non esiste una scelta tra rigore e crescita, una tiene l’altra e viceversa”. Zzz.

11.38. Sul “completamento dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria” si alza una fragorosa risata. Qualcuno fa notare a Berlusconi che ci sono ancora cantieri aperti e lui dice che la colpa è dei ritardi accumulati negli anni di governo della sinistra.

11.36. Ultimo punto, il mezzogiorno. Ha iniziato non più di mezz’ora fa, praticamente ha già finito.

11.34. Ora qualcuno rumoreggia, Fini richiama più volte Furio Colombo.

11.33. “Una grande squadra, che si chiama finalmente STATO!”

11.31. Niente processo breve, come da programma. Ancora promesse sul piano carceri. Si arriva al terzo punto. Fino a questo momento il discorso pare un esercizio di stile, una formalità: per Berlusconi è evidente che conti solo la conta, il voto di fiducia.

11.30. La sola cravatta non bastava: Calderoli è vestito interamente di verde.

11.29. “Intervenire sulla struttura del CSM con una riforma costituzionale”: separazione delle carriere. Responsabilità penale “dei magistrati che sbagliano”. Una legge “a tutela delle alte cariche dello Stato”.

11.26. Il secondo punto è anche il più delicato e importante: la giustizia.

11.25. Molto applaudito un passaggio sul quoziente familiare, storica proposta dell’UdC raccolta da Fini a Mirabello. Poi un accenno alle “norme a tutela della vita” (prima aveva parlato addirittura di “agenda bioetica”).

11.22. “Il federalismo fiscale non comporterà maggiori costi per lo stato, anzi farà risparmiare: nascerà una nuova Italia, l’Italia delle autonomie”

11.20. Il “breve accenno” alla fine è stato breve sul serio: ora si passa ai cinque punti. Si comincia col federalismo fiscale. “Nessuna divaricazione tra nord e sud Italia”.

11.16. Grandi rivendicazioni sui grandi risultati del governo, dalla “salvaguardia dei redditi” alla “lotta all’immigrazione”, parla di nucleare e riforma delle pensioni. La notizia che l’opposizione non rumoreggia nemmeno, nulla. È una buona notizia, eh.

11.14. Durante il “breve accenno” ai risultati del governo, Tremonti è praticamente una statua di cera: quasi s’addormenta.

11.12. Fino a questo momento, è fuffa allo stato puro: il premier la prende larghissima, promette “un breve accenno” sui risultati di governo e dice che non lesinerà chiarimenti sulle frizioni nella maggioranza. Il primo applauso scatta sul ricordo del tenente italiano morto in Afghanistan.

11.05. Berlusconi comincia con una tirata sul valore del Parlamento, poi la prende larghissima parlando della vittoria elettorale del 2008. Intanto pare che il Movimento per l’Autonomia voterà la fiducia: questo vuol dire che il governo potrebbe avere 316 voti senza i finiani.

Sono le 11, Berlusconi è in riunione con il Consiglio dei ministri e a breve prenderà la parola alla Camera per il suo atteso discorso. Le istruzioni per l’uso della giornata sono qui: il discorso sarà trasmesso in diretta da SkyNews24, da RaiNews24 nonché sui siti internet di Repubblica e Corriere. Il Post seguirà l’intera giornata qui e su Friendfeed.