Quando cambiano le stagioni?

Piccola guida a equinozi e solstizi

Così, a occhio, quelli più sbrigativi di noi pensano che le stagioni cambino il 21 del mese, ogni tre mesi. È più facile, e che ragione ci sarebbe di spostare la data ogni anno?
Il fatto è che le stagioni non vengono per convenzione, come si sa, e la dichiarazione del loro avvio è una tradizione culturale conseguenza di un evento astronomico ben preciso: gli equinozi (due) e i solstizi (altri due). Autunno e Primavera iniziano nel giorno dell’equinozio, ovvero della uguale lunghezza di notte e giorno (che poi non lo è esattamente per una serie di variabili). Estate e Inverno iniziano nel giorno del solstizio, nel quale le ore di luce sono al loro massimo o al loro minimo.

A loro volta, equinozi e solstizi (e durate del giorno e della notte) sono determinati dalla posizione della terra nel suo moto di rivoluzione intorno al sole. L’equinozio corrisponde al momento in cui il piano dell’equatore celeste (la proiezione dell’equatore sulla sfera celeste) e quello dell’eclittica (il percorso apparente del sole nel cielo) si intersecano. Al solstizio invece sono massimamente distanti, e il Sole a mezzogiorno è alla massima o minima altezza rispetto all’orizzonte.

Sia gli equinozi che i solstizi avvengono in un istante preciso, che è quello in cui scientificamente inizia la stagione successiva (quindi non in un giorno): quell’istante può variare di anno in anno sull’arco di un paio di giorni a causa della diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario (la stessa ragione degli anni bisestili). In Italia, tra il 20 e il 21 marzo la primavera, tra il 20 e il 21 giugno l’estate, tra il 22 e il 23 settembre l’autunno, tra il 21 e il 22 dicembre l’inverno.

Poi, se non ve ne importa niente di tutto questo e volevate solo una risposta alla domanda che è al titolo di questo post, eccovi serviti per qualche anno.

stagioni