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  • Venerdì 17 settembre 2010

Le solite elezioni in Afghanistan

Si vota domani, tra il pericolo di brogli e le violenze dei talebani

I talebani hanno rapito otto persone che avrebbero dovuto prestare servizio nei seggi elettorali delle consultazioni previste per le elezioni parlamentari di domani. Insieme a questi otto, sono state rapite anche dieci persone che lavoravano ad alcune campagne elettorali.

La campagna elettorale è cominciata il 23 giugno e si è conclusa ieri: 2500 candidati – tra cui 405 donne – si contenderanno i 249 seggi del parlamento afgano. Da subito i talebani hanno minacciato i candidati e gli elettori, dicendo che chiunque avrà a che fare col processo elettorale in qualsiasi veste sarà come sempre considerato un obiettivo delle violenze. E d’altra parte, anche prima dei rapimenti di oggi, tre candidati e undici loro collaboratori sono stati uccisi nel corso della campagna elettorale.

A un anno dalle elezioni presidenziali, l’attenzione della comunità internazionale è rivolta al presidente Karzai e ai suoi tentativi di limitare le frodi e l’influenza dei talebani sui risultati: se il processo dovesse essere in qualche modo controllato, Karzai dimostrerebbe al paese e ai suoi alleati di riuscire a tenere sotto controllo l’Afghanistan. Allo stesso modo, gli Stati Uniti si augurano che queste elezioni dimostrino il crescente indebolimento dei militanti, a fronte del loro mastodontico sforzo militare.

Anche nelle migliori delle ipotesi, non si tratterà di elezioni giudicabili come “regolari” secondo gli standard occidentali. L’inviato dell’ONU in Afghanistan ha detto che si tratta “di uno dei peggiori posti al mondo in uno dei peggiori momenti della storia in cui tenere un’elezione”. Basterebbe quindi il controllo delle violenze e della corruzione per considerare quest’elezione accettabile, e d’altra parte la NATO assicura che la preparazione di quest’elezione è stata molto più accurata e trasparente di quella delle presidenziali del 2009.

La costituzione di partiti politici in Afghanistan è ancora in alto mare, e quindi i candidati formalmente sono tutti indipendenti, differenziandosi l’uno dall’altro principalmente sulla base della loro provenienza territoriale ed etnica. I primi risultati dovrebbero essere diffusi intorno alla fine del mese.