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  • Mercoledì 8 settembre 2010

“Una proposta idiota e pericolosa”

Un gruppo fondamentalista cristiano ha intenzione di bruciare il Corano l'11 settembre

Il Dove World Outreach Center, una comunità religiosa di Gainesville, Florida, ha annunciato qualche giorno fa che intende bruciare alcune copie del Corano il prossimo 11 settembre, in occasione dell’anniversario degli attentati di New York del 2001. In un articolo pubblicato sul suo sito – in questo momento offline, ma raggiungibile attraverso la cache di Google – il pastore della chiesa, Terry Jones, scrive che ci sono “dieci ragioni per bruciare il Corano”, tra tutte la necessità di “ammonire tutti riguardo gli insegnamenti e l’ideologia dell’islam, che noi odiamo proprio perché predica odio”. Terry Jones non è nuovo a questo genere di uscite, visto che è autore di un libro dal titolo “Islam is of the Devil” collegato al quale la chiesa vende da tempo tazze, magliette e vario merchandising.

Allo stesso modo, negli Stati Uniti dal 2001 a oggi non sono del tutto nuove nemmeno manifestazioni di questo tipo. La novità stavolta è rappresentata dalle reazioni dei vertici della politica e dell’esercito statunitense, che ha coinvolto personaggi di altissimo profilo. Ieri era stato il generale David Petraeus, capo delle forze armate in Afghanistan, a sostenere che bruciare il Corano avrebbe provocato “problemi significativi” ai soldati americani, “mettendo in pericolo la loro incolumità nonché l’intera operazione in Afghanistan”.

Poi sono arrivate le parole del segretario di stato Hillary Clinton, secondo cui bruciare il Corano sarebbe un gesto “disgraziato e irrispettoso”, e quelle di Eric Holder, procuratore generale degli Stati Uniti, che ha parlato di comportamento “idiota e pericoloso”. Senza contare le decine e decine di chiese e comunità religiose, islamiche e cristiane, che hanno condannato la messa in scena. Tra queste anche l’Associazione nazionale evangelica, che insieme a vari leader delle comunità islamiche, ebraiche, cristiane e induiste ha organizzato una “Adunanza per la pace, l’ascolto e la speranza” la notte prima del rogo del Corano, sempre a Gainesville.