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  • Giovedì 8 luglio 2010

Terroristi islamici in Norvegia

Arrestati tre presunti terroristi, accusati di progettare attentati in Gran Bretagna e negli Stati Uniti

La polizia norvegese ha arrestato tre persone, sospettate di essere parte di un’organizzazione terroristica legata ad Al Qaida che progettava attentati in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Secondo il New York Times alcuni agenti, dietro la protezione dell’anonimato, avrebbero raccontato che i tre avevano intenzione di utilizzare bombe al perossido, potenti e facilmente trasportabili. Uno degli arrestati è un cittadino norvegese di origini uigure, trentanovenne. Un altro è un trentasettenne di nazionalità irachena, emigrato in Norvegia nel 1999. Il terzo uomo è un trentunenne uzbeko, anche lui residente in Norvegia da tempo.

L’Associated Press racconta che secondo la polizia i tre arrestati stavano progettando qualcosa di simile ai falliti attentati dell’anno scorso nella metropolitana di New York, quello che il procuratore generale degli Stati Uniti Eric Holder definì una delle minacce più serie alla sicurezza americana dall’11 settembre 2001.

Non è chiaro quale fosse l’obiettivo dei presunti terroristi. Secondo gli inquirenti i tre facevano parte di una rete che progettava attentati all’estero, la Norvegia avrebbe qualche ragione per essere considerata un obiettivo sensibile. In primo luogo in ragione della sua partecipazione alla coalizione militare in Afghanistan: nei messaggi dello stesso al Zawahiri viene citata più volte come possibile obiettivo. In secondo luogo per via del suo turbolento rapporto con l’islam: nel 2006 diversi quotidiani norvegesi ripubblicarono le vignette danesi su Maometto che furono all’origine di proteste e violenze.

Una portavoce della polizia norvegese ha dichiarato alla Reuters di essere stata costretta a effettuare subito gli arresti a causa dell’attività di una “testata giornalistica internazionale” non meglio identificata: gli agenti avevano avuto un’indiscrezione secondo cui presto sarebbe uscita un’inchiesta giornalistica che avrebbe rivelato diversi dettagli dell’organizzazione terroristica. Un’inchiesta che avrebbe compromesso le indagini e probabilmente costretto alla fuga i tre presunti terroristi.