Perché Galan ce l’ha con Zaia?

Galan attacca Zaia per gli sprechi del ministero dell'agricoltura, oggi riassunti e raccontati dal Giornale

Il 12 giugno il ministro dell’agricoltura, già governatore del Veneto, ha scritto una lettera al Corriere della Sera per lamentare le spese folli del governatore del Veneto, quando era ministro dell’agricoltura. Mettiamola più semplice. Giancarlo Galan, attuale ministro per l’agricoltura, sostiene che Luca Zaia – suo predecessore, col quale i rapporti non sono affatto buoni – abbia sperperato denaro pubblico in attività del tutto superflue. “Se è giusto comunicare e promuovere attraverso spese che oggi mi sembrano in ogni caso altissime”, scriveva Galan, “è ancor più giusto eliminare sprechi inaccettabili, soprattutto se questi servono ad alimentare parassitismi comunicativi o banalità insensate che in nulla aiutano la nostra agricoltura”. Galan faceva riferimento agli investimenti del ministero in vista dei mondiali in Sudafrica, e della relativa promozione dei prodotti italiani a Casa azzurri.

Oggi il Giornale fornisce diversi dettagli a supporto degli argomenti dell’attuale ministro dell’agricoltura, andando a ricostruire un quadro poco in linea con i proclami di austerità e sacrifici promossi in altri frangenti dal governo Berlusconi e dai suoi esponenti. Si parla di cinquanta milioni di euro.

Un documento interno, di cui il Giornale è entrato in possesso, spiega nel dettaglio l’«allocazione» di quella cifra per quest’anno, divisa tra progetti istituzionali, progetti e azioni mirate e contributi per patrocini. Tra i progetti mirati, ad esempio, ci sono i monitoraggi del sistema agroalimentare assegnati alla famosa Swg, società che si occupa tra l’altro anche di sondaggi sui partiti e sul gradimento dei politici. L’impegno del ministero, a copertura del biennio 2009-2010 e 2010-2011, ammonta a circa 638mila euro. Una spesa più significativa riguarda la Rcs, l’editrice del Corriere della sera e della Gazzetta dello sport, verso cui il ministero di Zaia ha impegnato 2.280.000 euro destinati al «Giro d’Italia e altre manifestazioni ciclistiche 2010», ovvero sponsorizzazione e produzione di materiale promo per la storica competizione ciclistica, con un’attenzione particolare al territorio (in questo caso veneto) come la «Realizzazione di gadget per il progetto “La qualità in Giro”-Asolo 2010» (19.944 euro).

Si parla della questione sollevata da Galan riguardo la presenza del ministero ai mondiali in Sudafrica, costata due milioni di euro, della collaborazione con Alitalia – costo: sei milioni di euro – per “far conoscere il buono dell’Italia anche nei salottini di business class”, per arrivare ai programmi televisivi realizzati in convenzione con RAI e Mediaset.

Per la tv di Stato sono stati stanziati 3 milioni di euro, per Mediaset invece sono 800mila gli euro impegnati. Sempre sul fronte dell’infotainment, si registra una spesa di 200mila euro per Casa Sanremo, l’evento cultural-musical-nazional popolare per eccellenza, realizzato in collaborazione col ministero dell’Agricoltura.

Poi c’è il caso Buonitalia, “l’ente che adesso Galan ha deciso di chiudere come «inutile carrozzone»” e diverse spese minori: certamente meno gravi per via della loro entità ma di certo indicative dei criteri di spesa del ministero dell’agricoltura durante la gestione Zaia.

L’inserto redazionale da 30mila euro nella rivista del Sacro Convento S. Francesco di Assisi (una collaborazione che non si ferma qui: padre Enzo Fortunato poi sarà il prefatore di Adottare la terra, ultimo libro di Zaia). Oppure i 18mila euro per il catering di Natale 2009 preparato da Tino Vettorello, grande chef trevigiano (soprannominato il «Vissani della Lega») il cui papà, Dante, è stato recentemente premiato con l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Su proposta del ministro Zaia.

La più grande differenza tra Galan e Zaia però rischia di non essere l’atteggiamento nei confronti della comunicazione, bensì un tema storicamente molto a cuore alla Lega: le quote latte.

Ieri Galan è stato perentorio: «Le sanzioni vanno pagate, la questione è chiusa», incassando il plauso di Confagri, Coldiretti, Cia (Confederazione italiana agricoltori), ma facendo esplodere la rabbia di allevatori e cobas del latte (scesi in trattore davanti alla villa di Galan) e della Lega, che li sostiene. La partita dell’Agricoltura, tutta interna alla maggioranza, diventa sempre più delicata.