I tagli giusti

A Bologna si risparmia sulle missioni, a Palermo sulle auto blu

Mentre il governo cerca di risparmiare soldi togliendoli a obiettivi assolutamente prioritari per il futuro dell’Italia – come scuola, ricerca, giustizia – molti propongono altri ambiti in cui operare dei risparmi costruttivi e ridurre le inefficienze pubbliche. Ma se i tagli alle province sono stati travolti da interessi intoccabili, se la riduzione del numero dei parlamentari è roba ancora da fantascienza e se le riduzioni delle spese militari vengono considerate “demagogie”, sono e amministrazioni locali – responsabili anch’esse di gravi e diffusi sprechi – a cominciare a dare qualche buon esempio. Le buone notizie di oggi – piccole, un inizio – riguardano Bologna e Palermo.

Vasco Errani, governatore dell’Emilia Romagna, in risposta alla catastrofica vicenda dell’ex sindaco bolognese Delbono, ha annunciato ieri una drastica stretta sulle spese per i viaggi degli amministratori.

Si volta pagina, insomma, e si dice addio alla corsa ai viaggi istituzionali che garantivano un’ulteriore indennità per ogni giorno di missione. E finisce l’era dei rimborsi sulla parola come quelli firmati dall’allora vicepresidente Delbono e finiti nell’inchiesta della procura della Repubblica che ha chiesto il rinvio a giudizio per peculato e truffa aggravata nei confronti dell’ex sindaco di Bologna. Intanto per ridurre le spese di funzionamento della Regione, dall’8 giugno è scattato un altro provvedimento importante: la riduzione del 10% degli stipendi di presidente e assessori.

Intervento parziale, dirà qualcuno: ma intanto prendiamocelo. E nel frattempo a Palermo sembra risolta una questione che aveva generato sfacciate resistenze: il taglio delle auto blu per gli assessori.

Da ieri gli assessori della giunta comunale non hanno più le auto blu: le macchine, Alfa 159 per le quali ogni anno il Comune pagava un leasing di 167 mila euro, sono state riconsegnate due sere fa. Ieri mattina per i componenti dell’esecutivo è cominciata una nuova vita. A bordo di una Punto, bianca e usata. Il bilancio non è stato ancora approvato e, di soldi per affittare altre macchine, sono in programma le Grandi Punto, proprio non ce ne sono.

Con cautela rispetto a controproducenti scelte di piccola demagogia (ci sono presunti “privilegi” che a volte sono essenziali per il lavoro degli amministratori: ma non questi), cominciamo ad archiviare queste due notizie in un cassetto apposito.