• Mondo
  • Venerdì 11 giugno 2010

Il futuro degli USA: le 14 idee e tre quarti dell’anno

Nel numero appena uscito, l'Atlantic Monthly elenca "le tendenze intellettuali che stanno cambiando l'America"

L’Atlantic Monthly, importante e inventivo mensile americano di politica e attualità, ha una ricca squadra di collaboratori e columnist. Questo mese – come negli anni scorsi – ne ha presi quindici e li ha messi al lavoro sulle “tendenze intellettuali” che starebbero crescendo negli Stati Uniti, le idee più innovative che ne dovrebbero determinare il futuro. Poi una di queste è un po’ più piccola (e i numeri della sua diffusione si prestano al giochetto), e le è stato attribuito un valore di tre quarti. Eccole.

1. La fine degli uomini. All’inizio del 2010 le donne sono diventate per la prima volta più degli uomini tra la forza lavoro americana. Quest’anno ci saranno tre laureate ogni due uomini.

2. L’America seconda. James Fallows spiega il cambio di attitudine del paese, che si è sempre sentito numero uno, rispetto alla crescita della CIna. Sentirsi secondi può essere molto rischioso e rivela molto di un nuovo stato d’animo.

3. La fine della noia. Le nuove tecnologie l’hanno uccisa, e non è solo una buona cosa. Nessuno sogna più a occhi aperti, per esempio. Ma passiamo subito al punto 4.

4. Il potere del no. È finito il tempo dei bipartisanismi e della ricerca delle soluzioni condivise. L’elezione di Obama, invece che riavvicinare, ha diviso ancora di più e rilanciato le rigide opposizioni pregiudiziali. E per quanto la politica sia spacciata da sempre come l’arte del compromesso, la democrazia – secondo Michael Kinsley – è la pratica di mantenere le promesse: sì o no.

5. Il falò dell’idiozia. Secondo Jeffrey Goldberg il disastro di Goldman Sachs ha rivelato che gli avidi ma geniali boss della finanza erano avidi ma geniali per niente. E i fessi non saranno più sicuri di cavarsela.

6. The kids aren’t all right. La citazione dei Who serve a introdurre la bamboccionizzazione degli Stati Uniti. Sempre più giovani sono disoccupati, non studiano, e restano in famiglia fino a ben dopo i vent’anni, cosa inusuale in America.

7. L’informazione vuole essere a pagamento. Un’altra citazione inversa – “Information wants to be free” è lo slogan dei libertari della rete – per presentare quella che se non è ancora la linea di pensiero prevalente, è almeno una nuova tendenza, nel mondo editoriale: ripensare, per ragioni di business in crisi, l’idea dei contenuti gratis e provatre a inventare sistemi a pagamento non suicidi.

8. Il deficit conta. Nel 2002 Dick Cheney sostenne che “il deficit non ha importanza” ed era vero. Però non bisogna esagerare, e arrivano tempi in cui le economie ne chiedono conto. Quei tempi, lo dimostra la Grecia, sono arrivati.

9. La Chiesa cattolica è morta. No, certo, può non essere morta: ha avuto guai anche in altri secoli. Ma per una parte di mondo e di persone, è diventata la Chiesa degli abusi sessuali. Fine.

10. Il trionfo della libertà di parola. La Corte Suprema ha emesso sentenze importanti in questo senso, ma mai quanto quelle emesse dalla rete e da Google. Vediamo cosa ne sarà nei prossimi anni.

11. Obama non è un liberal. Che fosse un terribile estremista di sinistra era stata la speranza congiunta di molti suoi sostenitori e di molti suoi nemici. Niente da fare. Un serio pragmatista li ha delusi tutti.

12. L’ascesa dei droni. Erano fantascienza qualche anno fa, ora sono uno strumento efficace e sicuro per le guerre americane. (Meno per i civili, come hanno mostrato recenti ricerche: ma l’Atlantic era evidentemente già in stampa).

13. Gli insegnanti sono i capri espiatori. Un tempo professori e sindacati erano forti abbastanza da bloccare ogni tentativo di riforma della scuola americana, adesso sono così indeboliti da essere diventati vittime degli ispettori, dei politici, di ogni intervento statale sulla scuola. Ma David Brooks si chiede se basterà.

14. Troppo facile essere verdi. Tutti i nostri piccoli impegni ambientalisti domestici rischiano di sollevarci le coscienze e farci dimenticare che solo con grandi sacrifici collettivi si miglioreranno le condizioni del pianeta.

14 e ¾. Le canne. 14 stati più il District of Columbia hanno legalizzato la marijuana terapeutica. La legalizzazione della cannabis sta diventando sempre più un tema condiviso e accettato.