PD e massoneria, seconda puntata

Accuse reciproche di affiliazione alla massoneria nel PD toscano: stavolta la vicenda si sposta a Pistoia

Si allarga la vicenda dei rapporti tra PD e massoneria (lo sappiamo, già fa ridere). La questione si era posta per la prima volta quando Ezio Gabrielli, assessore ad Ancona ed esponente locale del PD, disse di essere un massone e di essere “orgoglioso di esserlo”. Il sindaco di Ancona non la prese bene – “Un massone non può essere assessore” – e lo scorso novembre Gabrielli si è dimesso dalla giunta, decidendo però di chiedere al partito di esprimersi sulla vicenda. Qualche giorno fa invece a Scarlino, provincia di Grosseto, un assessore – Guido Destri – era stato immortalato in una foto che ritraeva una riunione di loggia. Il sindaco ha chiesto all’assessore Destri di scegliere tra il PD e la massoneria, e Destri ha scelto il PD (col relativo posto in giunta).

Ieri la questione si è spostata da Grosseto a Pistoia, racconta il Tirreno. Il consigliere regionale Gianfranco Venturi è stato accusato di far parte della massoneria dall’ex sindaco di Pistoia Renzo Bardelli. Venturi ha negato tutto e ha respinto l’accusa, minacciando di denunciare Bardelli, che già in passato aveva accusato Venturi di essere massone (e sempre senza alcuna prova).

La commissione di garanzia del PD si esprimerà lunedì prossimo sulla vicenda della compatibilità tra iscrizione al PD e alla massoneria. Intanto martedì prossimo il consiglio comunale di Scarlino dovrà decidere se le dimissioni dalla massoneria bastano a far rimanere in giunta l’assessore Destri. Il segretario regionale del PD toscano Manciulli dice che “il problema non è essere massone, ma dichiararlo. La politica esige trasparenza”. Il segretario regionale del PSI Pieraldo Ciucchi, invece, avanza il sospetto che i massoni possano essere discriminati, se fanno coming out: “Un massone dichiarato può diventare sindaco o assessore? Un partito che dichiara di voler interpretare il bisogno di modernità e che ha l’ambizione di guidare l’Italia non può rimanere ostaggio di retaggi del passato”.

Sandro Gozi si è detto stupito dall’attenzione su questo tema dei suoi colleghi di partito. “Constato con stupore che per il terzo o quarto giorno consecutivo tanti dirigenti e parlamentari del mio partito, con tutti i problemi che l’Italia deve affrontare, si stanno appassionando e dividendo sull’ottocentesco dibattito su PD e massoneria. Ancora una volta una classe dirigente che dimostra la sua inadeguatezza. Sarebbe meglio che si mettessero sulla stessa lunghezza d’onda dei loro contemporanei che hanno problemi più stringenti che stabilire chi ha diritto di cittadinanza dentro al PD e sono molto più assillati da temi come le difficoltà economiche e del lavoro”.