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  • Giovedì 21 settembre 2017

Che acquisto, Aleksandar Kolarov

Comprato in estate dal City per 5 milioni di euro, per la Roma è già insostituibile

Kolarov dopo uno dei quattro gol con cui la Roma ha battuto il Benevento (LaPresse)
Kolarov dopo uno dei quattro gol con cui la Roma ha battuto il Benevento (LaPresse)

Un gol decisivo per una vittoria, due assist, due autogol propiziati, cross e avanzate in fascia a profusione e una grande intesa con il centravanti titolare, Edin Dzeko, che aveva molto bisogno di qualcuno come lui dopo la cessione di Mohamed Salah. In cinque partite Aleksandar Kolarov, il nuovo terzino sinistro serbo della Roma, è già considerato uno dei migliori acquisti estivi della Serie A: tesi avvalorata anche dai soli 5 milioni di euro spesi per averlo dal Manchester City, che ora sembrano un vero affare. Fin qui Kolarov è stato il giocatore in più per la Roma: è arrivato dal City già in forma, ha risolto una partita molto complicata come quella contro l’Atalanta segnando su punizione, dopo essere stato uno dei giocatori in campo con maggior iniziativa, e nelle ultime due partite è stato coinvolto direttamente in quattro gol, dai due assist per Dzeko ai due autogol propiziati contro il Benevento nell’ultima di campionato.

A 31 anni Kolarov è arrivato a Roma dopo sette stagioni al City, di cui l’ultima da titolare con Pep Guardiola, cosa che già dice molto sulla qualità del giocatore. In estate, approfittando della seconda parte della ricostruzione del City, la Roma lo ha acquistato per 5 milioni di euro, ma solo dopo la cessione di Mario Rui al Napoli per una decina di milioni di euro. E sembra aver guadagnato molto.

Oltre a essere uno dei giocatori più esperti in rosa, Kolarov sta passando  un grande periodo di forma, come dimostrano anche le sue prestazioni con la Serbia, che sta letteralmente trascinando alla qualificazione ai Mondiali otto anni dopo l’ultima volta. Kolarov segna, è utilissimo ai compagni in difesa – dove la Roma ha più difficoltà – con la sua esperienza, ha grande personalità e crea occasioni e superiorità numerica da metà campo in su con giocate e continue progressioni in fascia: e spesso fa tutto questo come se fosse la cosa più naturale, anche nelle situazioni più complicate.

Kolarov si sta dimostrando fondamentale nella costruzione delle azioni della squadra, comportandosi come una sorta di regista laterale: e la sua presenza ha dato una grossa mano al nuovo allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, nel mantenere continuità nei risultati anche mentre la squadra lavora per migliorarsi. Come se non bastasse, Kolarov è riuscito anche in una impresa ben più difficile: farsi ben volere dalla tifoseria romanista pur avendo giocato con la Lazio – la squadra che lo ha lanciato nel calcio europeo – per tre stagioni. Appena arrivato a Roma, Kolarov aveva detto: «Ora sono un giocatore della Roma e sono molto contento di esserci, ma il mio passato è quello, non posso e non voglio cancellarlo. Come ho dato il cento per cento alla Lazio e al Manchester City darò il massimo anche qui. Sono contentissimo, se faccio gol e vinciamo esulterò».