Ecco perché perdete alla morra cinese

E quali accorgimenti dovete adottare per diventare meno schiappe al gioco di carta-forbice-sasso, secondo una nuova ricerca scientifica

Un gruppo di ricercatori britannici e canadesi ha scoperto perché la maggior parte delle persone pensa di essere una frana al gioco della morra cinese: o almeno, questi ricercatori credono di averlo capito dopo avere studiato il comportamento di 31 volontari messi alla prova con un computer. La morra cinese è uno dei giochi di mano più popolari al mondo e, almeno in teoria, è un gioco aleatorio: a ogni turno si azzerano le probabilità di avere successo rispetto all’avversario. Le cose sono però più complicate di così, perché di solito i giocatori applicano una loro strategia di gioco, talvolta basata su come si sta comportando il loro avversario.

Per capire meglio il comportamento dei giocatori, i ricercatori dell’University of Sussex (Regno Unito) e della Ryerson University (Canada) hanno chiesto a 31 volontari di giocare una serie di partite alla morra cinese contro un computer, che sceglieva una delle tre mosse possibili (carta, forbice, sasso) in modo casuale. I test hanno confermato che ogni giocatore applica una propria strategia durante la partita, come già si sapeva, ma hanno anche permesso di identificare una tendenza comune alla maggior parte dei volontari: più i risultati della partita sono positivi, più condizionano il comportamento di chi sta vincendo.

Nel loro studio, pubblicato sulla rivista scientifica Scientific Reports, i ricercatori parlano di riduzione (“downgrade”) e aumento (“upgrade”) immaginando che le mosse carta > forbice > sasso siano in una sequenza da sinistra a destra: si riduce la mossa se si passa da forbice a carta, mentre la si aumenta da forbice a sasso e così via.

I ricercatori si sono accorti che chi sta vincendo tende a mantenere la stessa mossa per il turno successivo, probabilmente pensando di prendere di sorpresa l’avversario. Se invece si è appena perso un turno, si tende più spesso a ridurre la mossa, per esempio passando da forbice a carta. Nel caso di un pareggio, cioè di una mossa uguale da parte di entrambi i giocatori, si tende ad aumentare la mossa, quindi per esempio si passa da forbice a sasso. In assoluto i giocatori usano più spesso la mossa del sasso, forse perché viene percepita più forte rispetto alle altre due, condizionando inconsapevolmente la scelta di chi sta giocando.

I ricercatori spiegano che i dati raccolti dimostrano “le fragilità strategiche degli individui in seguito a un risultato negativo rispetto a uno positivo”. Semplificando, quando stiamo perdendo siamo più esposti ad assumere reazioni irrazionali, pensando che un cambiamento di strategia possa giovare al risultato finale, peggiorando talvolta le cose. Naturalmente il comportamento dei giocatori di morra cinese è solo un punto di partenza per lo studio, che prosegue occupandosi di come la percezione di una vittoria o di una perdita condizioni le nostre decisioni in molti ambiti, come quelli politici ed economici.

Jamie Condliffe di Gizmodo ha comunque provato a mettere insieme qualche insegnamento per gli appassionati di morra cinese che vogliono migliorare il modo in cui giocano, con la speranza di battere più di frequente i loro avversari. Si riduce tutto a tre regole:

1. Se l’avversario vince un turno, a quello dopo aumenta la mossa rispetto a quella che ha usato (per esempio, usa forbice se sei stato battuto da carta);
2. Se l’avversario perde un turno, a quello dopo usa la sua mossa perdente;
3. Se finisce pari, al turno dopo diminuisci la mossa rispetto a quella giocata in precedenza (per esempio, usa carta se era finita in parità con forbice).

Nel 2015 Vox aveva consultato diversi esperti e ricerche scientifiche pubblicate negli anni sul gioco della morra cinese, mettendo insieme cinque consigli per gli appassionati del gioco:

1. Se giochi contro una persona, gioca carta, perché la maggior parte dei giocatori tende a iniziare con sasso;
2. Decidi la mossa di ogni turno sulla base del risultato del turno precedente;
3. È raro che l’avversario giochi per tre volte di fila la stessa mossa;
4. Chiudere gli occhi mentre si gioca la propria mossa può aiutare a non farsi condizionare troppo dall’avversario;
5. Se si mette male, gioca carta, perché le forbici sono la mossa usata meno delle tre.