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  • Mercoledì 21 agosto 2013

“La NSA può intercettare quasi tutto”

Il Wall Street Journal scrive che l'agenzia può controllare praticamente qualsiasi cosa accada online negli Stati Uniti, purché un tribunale la autorizzi

Il quartier generale della NSA a Fort Meade, in Maryland, in una foto del 29 gennaio 2010. 
(SAUL LOEB/AFP/Getty Images)
Il quartier generale della NSA a Fort Meade, in Maryland, in una foto del 29 gennaio 2010. (SAUL LOEB/AFP/Getty Images)

Martedì 20 agosto il Wall Street Journal ha pubblicato nuove informazioni sul sistema di sorveglianza online della National Security Agency (NSA), l’agenzia per la sicurezza statunitense, ricavate da colloqui con attuali ed ex funzionari governativi e dell’intelligence americana, e persone che lavorano nelle società che hanno realizzato il sistema di filtraggio o forniscono i dati richiesti dall’agenzia. Secondo il Wall Street Journal il sistema di sorveglianza della NSA è in grado di monitorare il 75 per cento del traffico online statunitense, molto più di quanto fosse emerso finora. Inoltre i numerosi programmi della NSA – alcuni nomi in codice: Blarney, Fairview, Oakstar, Lithium, e Stormbrew – permetterebbero di fatto di intercettare “quasi tutto quello che succede su internet negli Stati Uniti”, a patto che un tribunale conceda l’autorizzazione a farlo.

L’agenzia si serve di filtri per individuare le comunicazioni originate o terminate all’estero, o che avvengono totalmente all’estero ma passano attraverso gli Stati Uniti (per intercettare gli americani servono altre autorizzazioni, più complicate da ottenere). L’obiettivo sono quindi le comunicazioni straniere, ma le fonti del Wall Street Journal hanno detto che, considerata l’ampiezza del sistema, è molto plausibile che anche le comunicazioni degli americani vengano incidentalmente intercettate e conservate. Secondo il Wall Street Journal la NSA conserva il contenuto scritto di email scambiate tra cittadini americani e filtra anche le telefonate nazionali fatte attraverso servizi online. Finora si pensava che il filtraggio della NSA avvenisse vicino alle zone in cui cavi sottomarini o stranieri entrano negli Stati Uniti, ma il Wall Street Journal ha scritto che avviene anche nei principali snodi di internet – una decina – che si trovano negli Stati Uniti.

Secondo il poratvoce dell’NSA Vanee Vines, se conversazioni americane vengono «incidentalmente raccolte durante le attività di intelligence pienamente legali della NSA» l’agenzia segue «procedure per ridurle al minimo, che sono approvate dal ministero della Giustizia per proteggere la privacy dei cittadini statunitensi». Un altro funzionario – anonimo – ha detto al Wall Street Journal che NSA «non sta sguazzando volente o nolente» nelle chiacchiere online degli americani, ma che «vuole materiale di alta qualità». La NSA ha inviato un commento a Reuters via mail dicendo che la sua missione «è incentrata sulla sconfitta di nemici stranieri che puntano a danneggiare il paese. Difendiamo gli Stati Uniti da queste minacce mentre lavoriamo con decisione per proteggere il diritto alla privacy degli americani. Non è l’una o l’altra, sono entrambe le cose».

Foto: Il quartier generale della NSA a Fort Meade, in Maryland, in una foto del 29 gennaio 2010. (SAUL LOEB/AFP/Getty Images)