Dimmelo in faccia
È un format che vediamo spesso online o in certe tv americane: si mette un personaggio pubblico di fronte ai commenti online che lo riguardano [Continua]


Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).
È un format che vediamo spesso online o in certe tv americane: si mette un personaggio pubblico di fronte ai commenti online che lo riguardano [Continua]

Se dovessi spiegare a un bambino cos’è e costringermi a non mentire a un bambino, gli direi che è una giornata che i media dedicano ai pochi fessi che dicono scemenze contro la Resistenza [Continua]

Il garantismo è quella cosa che fino a che non te ne rendi conto di persona, degli effetti del giustizialismo, del forcaiolismo, dell’amministrazione della giustizia cialtrona [Continua]

Non andare a votare è una cosa del tutto legittima, e ci mancherebbe, e ognuno fa e ha il diritto di fare quello che vuole, in questo senso. [Continua]

Per disperazione, incredulità e senso di impotenza ieri non abbiamo commentato sul Post la notizia per cui un giudice sarebbe tornato sulla sua decisione [Continua]

La discussione sul figlio di Totò Riina a Porta a Porta ha preso una piega fuorviante e pericolosa da quasi subito. [Continua]

Anna Masera prova a svuotare il mare con un secchiello, nel suo nuovo ruolo di public editor della Stampa: l’idea è di tutelare i diritti dei lettori [Continua]

C’è quella famosa battuta di Groucho Marx – ripresa continuamente – che dice “non vorrei appartenere a un club che accolga me tra i suoi membri” [Continua]

Di minigonne, e letture del mondo che creano i fatti invece che viceversa [Continua]

In ogni situazione di concitazione ed eventi in evoluzione, un gran pezzo di giornalismo internazionale (e quasi tutto quello italiano) va in tilt [Continua]

C’è questo interessante commento sul Los Angeles Times, a proposito di Trump: meno superficiale e banale dei molti che si leggono [Continua]

Ci sono due temi che trovo avvincenti intorno alle chiacchiere da macchinetta del caffè su chi sia Elena Ferrante, detto con grande rispetto e complicità [Continua]

Non esiste buono e cattivo, nel doping, come in molte altre cose: esiste quello che via via decidiamo sia lecito e quello che non lo sia, e buono e cattivo si adeguano a questo [Continua]

La verità è che, come tutti gli scandali e le cialtronerie italiane, i presunti brogli sono diventati parte dello scenario, per le primarie [Continua]

La premessa per queste precoci riflessioni era già tutta in una storia che direi unica nel mondo dell’informazione e del mondo in generale [Continua]

Nel rincorrersi tra le varie democrazie dell’Occidente di simili sviluppi nel rapporto con la politica, nelle dinamiche del consenso, nelle tendenze dei qualunquismi [Continua]

Da un paio di giorni siamo tutti molto agitati nel cercare di valutare l’approvazione della legge sulle unioni civili, e i nostri sentimenti nei confronti di questa approvazione. [Continua]

Quando leggete quelle dichiarazioni roboanti e sofferenti sul grave pericolo per la libertà e per la cultura determinato dall’operazione Mondadori-Rizzoli [Continua]

Da due anni mi domando (non sempre, eh, penso anche ad altro) se sull’andare al governo in quel modo prepotente abbia avuto ragione Matteo Renzi o se avessi ragione io [Continua]

Venerdì c’era un articolo nella pagina dei commenti del Corriere della Sera, in cui all’autore era sfuggita la frase “tra i difensori della famiglia tradizionale e i suoi detrattori…” [Continua]
