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Una breve riedizione delle Notizie che non lo erano, in lode della Gazzetta di Parma. Lunedì in una città del New Jersey [Continua]


Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).
Una breve riedizione delle Notizie che non lo erano, in lode della Gazzetta di Parma. Lunedì in una città del New Jersey [Continua]

Che differenza c’è tra una cosa vietata, e una cosa severamente vietata? [Continua]

Tutti quelli che dicono la loro hanno qualche tipo di bias, e anch'io [Continua]

Siamo dentro a una grande opera di Damien Hirst, no? [Continua]

Stamattina alcuni quotidiani mostrano un post di Facebook del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, del M5S, che leggo abbia offeso la comunità dei romeni in Italia [Continua]

Quello che si è saputo ieri sull’inchiesta su Tiziano Renzi pone un paio di questioni più radicate, a parte il solito Renziperde/Renzivince [Continua]

Non sono quasi mai d’accordo con i difensori a spada tratta e petto in fuori dell’Ordine dei Giornalisti [Continua]

Lo scorso febbraio una ragazza ha raccontato di essere stata aggredita e molestata su un treno in Lombardia: secondo alcune versioni da un gruppo di nordafricani [Continua]

Il New York Times recensisce due libri diversi tra loro, ma entrambi intorno al tema dei lavori domestici, delle loro ricadute nei rapporti [Continua]

L'ultima lezione di giornalismo di Indro Montanelli, tenuta a Torino nel 1997, ha dentro sia delle cose dette molto bene che delle cose molto familiari per noi [Continua]

Tra tutte le cose che racconta, la questione delle scemenze dette in un programma Rai sulle “donne dell’Est”, ne dice una generale che coinvolge tutti [Continua]

Scrivo un post un po’ alla Scalfari, “cose che ho letto, cose che ho pensato”, perdonate l’abbondanza di prime persone singolari [Continua]

L’opinionista (moderatamente) autocritico sta diventando una figura professionale canonica nel parco commentatori dei quotidiani: ma non arriva mai a somigliare a un public editor all’americana

Le difficoltà di Matteo Renzi dal referendum in poi sono in buona parte dovute a scelte di Matteo Renzi, prima tra tutte la sua ormai proverbiale inclinazione a non costruire un gruppo alla sua altezza intorno a sé

Non facciamola lunga con i dettagli, le cose sono precipitate. I due appuntamenti elettorali più importanti dell’anno passato sono stati vinti da messaggi non solo di destra conservatrice, ma più propriamente di demagogia bugiarda e incompetente [Continua]

Come accade spesso coi dibattiti pubblici da queste parti, il rinnovato dibattito sull’obiezione di coscienza – legata in questo caso alle interruzioni di gravidanza [Continua]

La “scissione” del PD si sta rivelando per quella che qualunque osservatore sensato e non ostaggio del sensazionalismo dei quotidiani sospettava fosse dall’inizio. [Continua]

Ci sono giornalisti che per avere scritto cose critiche sul M5S o averne raccontato azioni disdicevoli, imbarazzanti, incoerenti, sciocche o criminali, vengono con frequenza perseguitati da molestie e insulti online [Continua]

Oggi Giuliano Pisapia scrive in prima pagina su Repubblica che sulle notizie false e sulle loro conseguenze nefaste di vario genere bisogna fare qualcosa [Continua]

Trump ha ragione. Su tutte e due le cose che ha detto: è vero che la criticabile scelta dei sette paesi indicati nel divieto di immigrazione è la stessa [Continua]
