Risparmiarsela
Oggi Michele Serra commenta la questione che ha temporaneamente ridato visibilità allo storico dell’arte Tomaso Montanari [Continua]


Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).
Oggi Michele Serra commenta la questione che ha temporaneamente ridato visibilità allo storico dell’arte Tomaso Montanari [Continua]

Convinti con qualche compiaciuto paternalismo che a farci dormire tranquilli ci pensino Greta, il ragazzino di Torre Maura, Carola Rackete, e domani qualcun altro [Continua]

Una decina di anni fa con altri benintenzionati e improvvisati ci eravamo messi in testa di rinnovare le cose della sinistra italiana e del PD [Continua]

Continuo a pensare che non avere messo nelle mani delle attuali e prossime amministrazioni romane l’organizzazione di eventuali Olimpiadi sia stata una buona cosa [Continua]

Tre esempi di cosa succede al giornalismo, dietro [Continua]

Un "flusso di coscienza", come dicono quelli ? [Continua]

Il tema principale della propaganda leghista è diventato il vittimismo, fateci caso. E funziona [Continua]

Se il PD sta immobile e muto a livello nazionale spunta le armi ai suoi nemici ringhiosi [Continua]

Milioni di italiani, noi, che poi votano, in base alle opinioni che si sono fatte dopo aver sentito la storia di Noa Pothoven [Continua]

Direi che fosse il 1992 ed ero in una breve vacanza a New York: leggemmo che ci sarebbe stato un concerto di Woody Allen [Continua]

Oggi Michele Serra cita il caso Pisa sui destini della sinistra: aggiungo la sintesi - esemplare per tutti - di un osservatore locale, ma anche terzo [Continua]

I lettori di quotidiani e siti di news italiani si sono fatti raccontare la solita catasta di balle interessate, stavolta sulla gita della comitiva Dagospia [Continua]

Il problema è che quello di cui stiamo parlando è un’eccezione alla regola [Continua]

La capacità della "narrazione" giornalistica di spiegare i cambiamenti e aiutare ad affrontarli si è persa, spiega Jeff Jarvis [Continua]

La differenza tra disincanto e rassegnazione, e la linea della palma [Continua]

Questa cosa del “potere” è una delle fesserie retoriche più presenti nel discorso pubblico contemporaneo [Continua]

La cosa strana del documentario su Madeleine McCann è che riesca a restituire una divisione netta ma credibile tra buoni e cattivi [Continua]

Capisco che suoni una deviazione un po’ morbosa del sabato pomeriggio, o un atteggiamento nostalgico verso il kitsch della propria giovinezza, tipo ascoltare le canzoni di Drupi [Continua]

La ragione per cui la stampa americana ha dato due versioni della notizia sul rapporto Mueller è molto semplice e concreta [Continua]

Quando ieri ho letto la notizia sull’autobus incendiato, ho letto le motivazioni prima dell’identità dell’autista [Continua]
