Non è successo niente

Il dritto della medaglia dell’irrilevanza del PD nel confronto politico di questi mesi è che sono diventate irrilevanti anche le sue sconfitte. Tanto laterali e trasparenti sono stati il partito e i suoi leader che quello che ieri è stato un fallimento politico degno di dimissioni, conflitti interni, cambi di direzione, è sparito invece dall’attenzione. Il titolo numero uno di ieri è che ha vinto Berlusconi. Il titolo numero due è che ha perso Fini. Il titolo numero tre manco c’è, ma in condizioni normali ci sarebbe l’opposizione che ha provato a dare la spallata e far cadere il governo con una prova di forza e una sfida decisiva, e ha perso. È stata presentata formalmente una mozione di sfiducia, è stata votata ed è stata bocciata: il parlamento ha confermato vincente la maggioranza ancora a due anni e mezzo dalla sua costituzione e dopo una catasta di disastri politici e scandali pubblici, dichiarando inesistente un’alternativa.

Eppure, non solo nessuno chiede conto a una leadership inevitabilmente responsabile di questa sconfitta di farsene carico con qualche atto politico o pubblico, ma addirittura quella leadership non mostra di preoccuparsene o prenderne atto minimamente (come segnalato ieri da Paolo Mieli). Nell’indifferenza generale, segno di un’ulteriore sconfitta: quando le tue sconfitte non le notano neanche più.

La Camera,
preso atto che il Governo non ha più il compiuto sostegno dell’originaria maggioranza;
considerato che la permanenza in carica dell’Esecutivo non consente di affrontare e risolvere alcuno dei gravi problemi del Paese,
esprime, ai sensi dell’articolo 94 della Costituzione, la propria sfiducia al Governo.
(1-00492)
«Franceschini, Donadi, Agostini, Albonetti, Amici, Argentin, Bachelet, Barbi, Barbato, Baretta, Bellanova, Benamati, Berretta, Bersani, Bindi, Bobba, Bocci, Boccia, Boccuzzi, Boffa, Bonavitacola, Bordo, Borghesi, Bossa, Braga, Brandolini, Bratti, Bressa, Bucchino, Burtone, Calvisi, Cambursano, Capano, Capodicasa, Cardinale, Carella, Marco Carra, Castagnetti, Causi, Cavallaro, Ceccuzzi, Cenni, Cimadoro, Ciriello, Codurelli, Colaninno, Colombo, Concia, Corsini, Coscia, Cuomo, Cuperlo, D’Alema, D’Antona, D’Antoni, D’Incecco, Dal Moro, Damiano, De Biasi, De Micheli, De Pasquale, De Torre, Di Giuseppe, Di Pietro, Di Stanislao, Duilio, Esposito, Evangelisti, Fadda, Gianni Farina, Farinone, Fassino, Favia, Fedi, Ferranti, Ferrari, Fiano, Fiorio, Fioroni, Fluvi, Fogliardi, Fontanelli, Aniello Formisano, Froner, Garavini, Garofani, Gasbarra, Gatti, Genovese, Gentiloni Silveri, Ghizzoni, Giachetti, Giacomelli, Ginefra, Ginoble, Giovanelli, Giulietti, Gnecchi, Gozi, Grassi, Graziano, Iannuzzi, La Forgia, Laganà Fortugno, Laratta, Lenzi, Letta, Levi, Lo Moro, Lolli, Losacco, Lovelli, Lucà, Lulli, Luongo, Madia, Maran, Marantelli, Marchi, Marchignoli, Marchioni, Margiotta, Mariani, Cesare Marini, Marrocu, Martella, Pierdomenico Martino, Mastromauro, Mattesini, Mazzarella, Melandri, Melis, Giorgio Merlo, Merloni, Messina, Meta, Migliavacca, Miglioli, Minniti, Miotto, Misiani, Mogherini Rebesani, Monai, Morassut, Mosca, Motta, Mura, Murer, Naccarato, Nannicini, Narducci, Nicolais, Oliverio, Andrea Orlando, Leoluca Orlando, Arturo Mario Luigi Parisi, Paladini, Palagiano, Palomba, Pedoto, Peluffo, Mario Pepe (PD), Pes, Piccolo, Picierno, Piffari, Pistelli, Pizzetti, Pollastrini, Pompili, Porcino, Porta, Portas, Quartiani, Rampi, Razzi, Realacci, Recchia, Rigoni, Rosato, Rossa, Rossomando, Rota, Rubinato, Rugghia, Antonino Russo, Samperi, Sanga, Sani, Santagata, Sarubbi, Sbrollini, Scarpetti, Schirru, Scilipoti, Sereni, Servodio, Siragusa, Soro, Sposetti, Strizzolo, Tempestini, Tenaglia, Federico Testa, Tidei, Tullo, Tocci, Touadi, Trappolino, Livia Turco, Vaccaro, Vannucci, Vassallo, Velo, Veltroni, Ventura, Verini, Vico, Villecco Calipari, Viola, Zaccaria, Zampa, Zazzera, Zucchi, Zunino».
(Presentata il 12 e pubblicata il 16 novembre 2010)


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).