«Perché non chiamarci “Perché no?”»

«Perché non chiamarci "Perché no?"»

Whynot è una “area non incorporata”, un’area geografica che non fa parte di una specifica municipalità, nella contea di Randolph nel North Carolina (Stati Uniti). Fu fondata nel 18esimo secolo da alcune comunità tedesche e britanniche. Anticamente il suo nome era “Why Not” (“Perché no” in inglese), poi si decise di unire le due parole per semplificare.

Secondo gli storici, Whynot deve il suo nome a un’idea che venne a uno degli abitanti quando si trattò di decidere come chiamare la città. La discussione stava andando per le lunghe quindi fece una proposta che fu subito accolta: “Perché non chiamiamo la nostra città ‘Why Not’ e ce ne andiamo tutti a casa?” (“Why not name the town Why Not and let’s go home?”).

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A Roma ci sono già gli autobus che si guidano da soli, ehm

A Roma ci sono già gli autobus che si guidano da soli, ehm

Un autobus di linea senza conducente ieri ha causato un piccolo incidente in piazza Venezia, a Roma, a pochi passi dall’Altare della Patria. Stando alle testimonianze, il bus era fermo al capolinea quando ha iniziato lentamente a spostarsi, colpendo prima un palo della segnaletica stradale e andando infine a sbattere contro una Smart, la cui conducente è rimasta lievemente ferita. ATAC, l’azienda del trasporto locale, ha avviato un’indagine interna per chiarire che cosa sia successo.

Il discorso di Bob Dylan per il Nobel, infine

Il discorso di Bob Dylan per il Nobel, infine

Quasi otto mesi dopo l’annuncio della sua vittoria del premio Nobel per la Letteratura, il cantautore americano Bob Dylan ha consegnato all’Accademia svedese – l’organizzazione che assegna il premio – il suo discorso, l’unica cosa richiesta a chi vince il premio. Dylan aveva attirato le attenzioni di mezzo mondo perché aveva evitato per settimane di rispondere all’Accademia svedese, che lo voleva contattare per consegnargli il premio, che consiste in una medaglia, un attestato e oltre 800mila euro. Dylan per un po’ non aveva neanche commentato il premio: poi ne aveva parlato in alcune interviste, e aveva fatto sapere che non sarebbe andato a ritirarlo di persona. Il discorso di Dylan, che è stato diffuso su YouTube, è lungo 27 minuti, nei quali lo stesso Dylan riflette sul legame tra le sue canzoni e la letteratura. Parla tra le altre cose dei grandi romanzi e opere che l’hanno ispirato, da Moby Dick all’Odissea, e dei cantautori da cui è stato influenzato, tra cui Buddy Holly. All’annosa e trita domanda se le canzoni possano essere letteratura, Dylan dà una risposta vaga, ma consiglia a tutti di ascoltare i suoi testi nel modo in cui sono stati pensati: insieme alla musica.

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