I disordini allo Stadio Olimpico di Londra

(BEN STANSALL/AFP/Getty Images)
(BEN STANSALL/AFP/Getty Images)

Sabato pomeriggio la partita di Premier League tra West Ham e Burnley è stata interrotta più volte per le invasioni di campo da parte dei tifosi di casa, che hanno anche provocato scontri e incidenti sugli spalti dello Stadio Olimpico di Londra. I disordini sono iniziati nel secondo tempo, dopo che il Burnley aveva segnato due gol nel giro di pochi minuti. A quel punto i tifosi del West Ham sono entrati in campo senza trovare particolari resistenze da parte degli addetti alla sicurezza. Uno di loro è stato preso con la forza dal capitano del West Ham, Mark Noble, e spinto fuori dal campo. Un altro ha oltrepassato le barriere, ha staccato la bandiera da un angolo e ha provato a piantarla a centrocampo.

Altri tifosi si sono scontrati con gli steward a bordo campo e ci sono state risse anche fra gli stessi sostenitori del West Ham. La partita è poi finita 3-0 per il Burnley.

I proprietari del club, David Sullivan e David Gold,  hanno dovuto lasciare lo stadio prima del termine della partita scortati dalla sicurezza. Gran parte dei tifosi del West Ham imputa alla dirigenza le difficoltà che la squadra sta avendo da ormai due anni.

 

In questa stagione, le 14 sconfitte in 30 partite di Premier League hanno portato la squadra a soli tre punti dalla zona retrocessione, nonostante il club sia ritenuto uno dei più ricchi d’Europa e la rosa dei giocatori sia da metà classifica. Non è la prima volta che succedono dei disordini di questo genere durante le partite del West Ham. Sia il club che la federcalcio inglese hanno già aperto delle indagini, in particolare sulle misure di sicurezza dello Stadio Olimpico, ritenute insufficienti.