«Milan l’è un gran Milan», dice Ursula von der Leyen

«Milan l’è un gran Milan», dice Ursula von der Leyen

Stamattina la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è intervenuta in streaming all’inaugurazione dell’università Bocconi, una delle più note in Italia, che ha sede a Milano. Nella parte iniziale del discorso Von der Leyen si è soffermata sui molti morti e contagiati registrati a Milano dall’inizio della pandemia da coronavirus, ma ha anche lodato la «resilienza» della città: «Milan l’è un gran Milan», ha aggiunto, citando il verso finale di “O mia bela madonnina” celebre canzone popolare di Giovanni D’anzi. Lo stesso poi riprese qualche anno dopo quel verso in “Lassa pur che ‘l mund el disa (ma Milan l’è on gran Milan)“, canzone che in realtà prendeva un po’ in giro alcuni luoghi della città, ma che negli anni successivi è circolata con un’accezione sempre più positiva.

La haka degli All Blacks per Diego Armando Maradona

La haka degli All Blacks per Diego Armando Maradona

Prima della partita del Tre Nazioni di rugby tra Argentina e Nuova Zelanda, gli All Blacks hanno eseguito la loro tradizionale danza maori in segno di rispetto verso Diego Armando Maradona, campione argentino morto mercoledì a sessant’anni. La haka infatti non si esegue soltanto per intimidire gli avversari, ma anche per omaggiare i morti. Prima che iniziasse, il capitano neozelandese Sam Cane si è staccato dalla formazione per posare a metà campo la maglia nera degli All Blacks con il nome e il numero 10 di Maradona. La partita si è giocata Newcastle, in Australia, e tutti i membri della Nazionale argentina hanno portato il lutto al braccio. La Nuova Zelanda ha vinto 38-0.

Nell’attesa finale della Champions League africana è successo un po’ di tutto

Nell'attesa finale della Champions League africana è successo un po' di tutto

Venerdì sera le due maggiori squadre di calcio del Cairo, Zamalek e Al-Ahly, si sono incontrate nella finale della Champions League africana per la prima volta nella loro storia. In Egitto e in tutto il Medio Oriente era stata definita la partita del secolo, data la rivalità centenaria tra due club che contano milioni di tifosi in tutta la regione e che rappresentano le due anime della società egiziana: lo Zamalek venne infatti istituito come squadra aperta a tutti e sostenitrice della monarchia, l’Al-Ahly venne invece fondato dai nazionalisti e conserva tuttora un carattere più identitario. La finale, giocata a porte chiuse allo Stadio Internazionale del Cairo, è stata combattuta e spettacolare. Fra grandi gol, pali e occasioni sbagliate, l’Al-Ahly è riuscita a vincerla a quattro minuti dalla fine, confermandosi come la squadra africana più vincente della sua epoca.

Dopo il fischio finale le strade del Cairo, rimaste deserte per gran parte della serata, si sono riempite di tifosi dell’Al-Ahly che hanno festeggiato la vittoria contro i rivali per tutta la notte illuminando la città di rosso.

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