Nelle ultime settimane fare videochiamate è diventata una pratica sempre più diffusa, per mantenere i contatti con amici, parenti e colleghi in questo periodo di restrizioni agli spostamenti per via del coronavirus. Ci sono varie app per fare videochiamate, tra cui Zoom, che è una delle più usate, ma qualsiasi sia l’app che si usa c’è sempre qualcosa che le accomuna: c’è chi fa i video controluce, chi si fa i fatti propri, chi ha sempre come sfondo una libreria, chi cammina mentre parla o chi ha un animale domestico che entra di continuo dentro l’inquadratura. L’utente di Reddit VidGuy14 ha raccolto in un video 16 tipologie di utenti che si incontrano almeno una volta durante una videochiamata.
Venerdì il rapper statunitense Travis Scott, uno dei più noti al mondo, ha tenuto un concerto all’interno del popolarissimo videogioco Fortnite. Il concerto, iniziato quando in Italia era l’1 di notte, è stato preceduto da un countdown al termine del quale è apparsa una versione virtuale di Scott che ha suonato per una decina di minuti alcuni dei suoi brani più famosi, tra cui Sicko Mode, e una nuova canzone, The Scotts, realizzata con il rapper Kid Cudi. Fortnite ha detto che il concerto di Scott è stato visto da 12,3 milioni di persone in tutto il mondo.
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Finora era stato organizzato un solo altro concerto in diretta dentro Fortnite, quello del febbraio del 2019 del dj statunitense Marshmello: in quel caso gli spettatori furono 10,7 milioni. Chi non avesse visto il concerto di Travis Scott dal vivo può assistere a quattro repliche che si svolgeranno dentro al gioco tra oggi e domenica: venerdì alle 16, sabato alle 6 e alle 17, e domenica a mezzanotte.
In un’intervista a Sky Tg 24 il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha parlato dell’app Immuni – che il governo utilizzerà per il tracciamento dei contatti delle persone contagiate dal coronavirus in Italia – dicendo che «serve a permettere ad un cittadino di avere una segnalazione nel caso in cui stia per entrare a contatto con un positivo». Ovviamente è falso: l’app Immuni, e il contact tracing in generale, non servono a prevedere il futuro.
Quindi Immuni fa le previsioni. A posto. pic.twitter.com/l08UAdhb4v
— federico ferrazza (@ferrazza) April 23, 2020
L’app serve a segnalare se si è entrati in contatto con persone che sono poi risultate positive, e che quindi potevano già essere contagiose (per quanto asintomatiche) nel momento del contatto: tramite l’app ogni smartphone emette periodicamente un codice identificativo univoco (ID) e anonimo che può essere captato dagli altri smartphone che utilizzano la stessa app nelle vicinanze, entro qualche metro. Se uno dei proprietari dell’app a un certo punto segnala di essere risultato positivo al coronavirus, il sistema consente di avvisare le persone delle quali era stato in prossimità nei giorni precedenti.