Stronzi che non lo erano

Lunedì è circolato moltissimo sui social network un video girato durante una partita della squadra di baseball americana dei Chicago Cubs, che mostrava apparentemente un uomo adulto mentre rubava a un bambino una palla tirata sulle tribune da un giocatore, per regalarla alla donna al suo fianco. Il video è stato commentato con indignazione da migliaia di persone, che hanno accusato l’uomo di essere, in pratica, uno stronzo. In uno dei tweet più visti, retwittato oltre 40mila volte, il video era accompagnato dalla didascalia “Il trumpismo riassunto in 14 secondi”.

https://twitter.com/KaivanShroff/status/1021171043363409921

Nelle ore successive alla diffusione del video, però, diverse persone che erano sedute vicino all’uomo allo stadio hanno detto che le cose sono andate diversamente. In quella zona delle tribune erano già finite diverse palle foul, cioè diventate inattive per vari motivi: Jeff Rose, una persona che era seduta lì vicino, ha raccontato che l’uomo del video aveva già aiutato il bambino a raccoglierne una, prima che il video fosse girato, e che ne aveva date almeno altre due ad altri bambini.

David Kaplan, un giornalista sportivo che segue i Cubs, ha pubblicato su Instagram un messaggio della madre del bambino, che ha spiegato che suo figlio aveva già raccolto una palla, e aveva deciso che se ne avesse ricevuta un’altra l’avrebbe data a un bambino seduto dietro di lui. In seguito altre palle uscite dal campo sono state «condivise con gioia tra diversi tifosi che le meritavano».

I Chicago Cubs hanno diffuso un comunicato in cui si sono detti dispiaciuti per come il video virale abbia attirato accuse e insulti sull’uomo, aggiungendo che la palla che ha regalato a sua moglie era un regalo di anniversario. Chuck Mycoff, il tifoso seduto alla sinistra dell’uomo che si vede anche nel video, ha aggiunto su Twitter che la donna ha regalato la palla a un ragazzino dopo averle scattato una foto.

Mycoff ha anche confermato che l’uomo ha distribuito quattro palle ai bambini intorno a lui.