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  • Mercoledì 16 novembre 2022

L’inviato di una tv danese ai Mondiali in Qatar costretto dalle autorità locali a interrompere un collegamento in diretta

(screenshot dal video del canale TV 2)
(screenshot dal video del canale TV 2)

Un giornalista televisivo danese inviato in Qatar per i Mondiali di calcio maschili è stato costretto dalle autorità locali a interrompere una diretta: era collegato con il canale danese TV 2 da una strada di Doha, la capitale del paese, quando sono arrivati alcuni membri delle forze dell’ordine che prima hanno cercato di sottrarre la telecamera all’operatore che lo accompagnava e poi hanno minacciato di romperla. Il giornalista si è presentato come un inviato della televisione danese e ha mostrato sia il suo accredito che il permesso per filmare nei luoghi pubblici, ma non ha trovato molta comprensione: è infine stato costretto a interrompere il collegamento.

I rappresentanti dell’ente governativo nazionale che si occupa dell’organizzazione del torneo si sono scusati con il canale danese, dicendo che la troupe era stata «interrotta per errore» e confermando che aveva regolari permessi per svolgere la sua attività.

I Mondiali inizieranno tra pochi giorni, il 20 novembre, e l’assegnazione al Qatar è la più controversa nella storia della competizione: è infatti un paese ampiamente accusato di violazioni dei diritti umani e di essere responsabile della morte di migliaia di operai che hanno lavorato alla costruzione degli stadi, per la maggior parte migranti provenienti da India, Bangladesh, Sri Lanka e Nepal. L’incidente del giornalista danese mostra una certa abitudine alla repressione della libertà di stampa da parte delle autorità nel paese.