Il video del brillamento della bomba a Venezia

Il video del brillamento della bomba a Venezia

Alle 15:38 di domenica è stata fatta brillare in mare aperto una bomba risalente alla Seconda guerra mondiale, ritrovata due settimane fa in un cantiere di Marghera; si sono così concluse le operazioni per il suo disinnesco iniziate di mattina. Per l’operazione, che molti giornali hanno soprannominato “bomba day”, la città di Venezia è stata isolata e sono state l’evacuate più di 3mila persone residenti a Marghera e Mestre.

La bomba fu tra quelle sganciate dalle forze alleate nel bombardamento di Mestre del 28 marzo 1944 che distrusse la vicina stazione ferroviaria e uccise 173 persone; pesava 226 chilogrammi e al suo interno ce ne erano 127 di tritolo.

Il video dei droni che rimproverano chi non indossa la mascherina in Cina

Il video dei droni che rimproverano chi non indossa la mascherina in Cina

Venerdì la versione in inglese del Global Times, un giornale controllato dal Partito comunista cinese, ha mostrato un video in cui i droni avvistano alcune persone senza mascherina per strada e intimano loro di indossarne una o di ritornare a casa per contenere il diffondersi del nuovo coronavirus (2019-nCoV). Il video è girato nella Mongolia Interna, una provincia cinese, nella città settentrionale di Shuyang. Altri video pubblicati su Weibo, il social network più diffuso in Cina, mostrano scene simili con droni che rimproverano i cittadini in strada.

Diversi siti occidentali hanno presentato il video dicendo che il governo cinese stava usando i droni per allertare i cittadini. In realtà, come ha spiegato la giornalista Carol Yin su Twitter, il video è stato girato da un influencer locale con 200 mila follower.

In un bar di Roma è stato affisso un cartello per vietare l’ingresso a chi viene dalla Cina

In un bar di Roma è stato affisso un cartello per vietare l'ingresso a chi viene dalla Cina

Venerdì mattina all’entrata di un bar del centro storico di Roma è stato affisso un cartello che vietava di entrare a tutte le persone provenienti dalla Cina, per il timore della diffusione del nuovo coronavirus (2019-nCoV), di cui giovedì sono stati accertati i primi due contagi in Italia, proprio a Roma. Il bar si trova in via del Lavatore, vicino alla Fontana di Trevi, ed è di proprietà dell’hotel “Relais Fontana di Trevi”. Sul cartello, in un inglese incerto e in cinese, era scritto: «Viste le misure di sicurezza internazionali, tutte le persone provenienti dalla Cina non sono ammesse in questo posto. Ci scusiamo per il disagio». Le misure di sicurezza internazionali in realtà non suggeriscono di restringere i movimenti delle persone che arrivano dalla Cina.

(ANSA/CLAUDIO PERI)

– Leggi anche: Cosa sappiamo dei due casi di coronavirus in Italia

Dopo alcune ore, e dopo che la foto del cartello aveva iniziato a circolare molto sui social network, i vigili della polizia locale lo hanno fatto rimuovere. Il sito del giornale Leggo riporta che Nadia Esposito, portavoce dell’hotel, ha detto del cartello: «Non voleva assolutamente essere discriminatorio. Non vogliamo essere accusati di razzismo. Il nostro era solo un invito al buonsenso. Il cartello non ha nulla a che vedere con le persone di nazionalità cinese. Era rivolto a chi è stato recentemente in Cina, di qualunque nazionalità, quindi anche italiani».

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