I 20 anni di “Bitter Sweet Symphony”

Il 16 giugno 1997 uscì il primo singolo che anticipava il nuovo e terzo disco dei Verve, una band inglese di moderata notorietà: si chiamava “Bitter Sweet Symphony” e divenne uno dei singoli di maggior successo mondiale di quegli anni, aiutato anche da un video molto efficace in cui il leader della band Richard Ashcroft cammina sui marciapiedi di Londra indifferente a tutto quello che incontra (salvo un’auto che lo costringe ad arrestarsi brevemente), cantando la canzone, in una citazione di un altro video molto noto, “Unfinished sympathy” dei Massive Attack.

La canzone divenne una delle più rappresentative del periodo del Britpop degli anni Novanta e per un breve periodo contribuì a tenere i Verve nello stesso campionato di altre band dal successo assai maggiore e più duraturo, come gli Oasis o i Blur (si sarebbero poi sciolti nel 1999, salvo riprendersi brevemente anni dopo: Ashcroft ebbe qualche altro successo nella sua carriera solista). Ma l’altro pezzo della storia del suo grande successo è che “Bitter Sweet Symphony” riprendeva estesamente la melodia e l’arrangiamento di una famosa canzone dei Rolling Stones, “The last time” (che a sua volta riprendeva un vecchio pezzo degli Staple Singers), e un suo adattamento orchestrale. Questo portò a una serie di controversie giudiziarie (c’era stato un primo accordo sull’uso molto parziale) che si conclusero con l’attribuzione ufficiale della canzone anche a Mick Jagger e Keith Richards, autori dell’originale, insieme a Richard Ashcroft. E con la sottrazione della gran parte dei diritti ad Ashcroft e alla band.