Un momento incredibilmente sessista su Rai Uno

Aggiornamento 17.20 – Lunedì Lucio Presta, agente e marito di Paola Perego, ha annunciato su Twitter la chiusura del programma “Parliamone sabato”.

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Sabato pomeriggio, durante la trasmissione di Rai Uno “Parliamone sabato”, una rubrica di “La vita in diretta” condotta da Paola Perego, è stato mostrato un servizio che ipotizzava che «gli uomini preferiscono le straniere», accompagnato da una discussione in studio in cui degli uomini hanno spiegato con argomenti sessisti perché le donne dell’Est Europa sarebbero meglio di quelle italiane. Ospite in studio c’era tra gli altri l’attore Fabio Testi, che ha raccontato di esperienze personali e aneddoti per avvalorare la tesi secondo cui le donne dell’Est fossero compagne migliori: «Un mio amico era fidanzato con una bellissima ragazza di Mosca, per il suo compleanno lo invita a Mosca. (…) Lo ha portato al bordello, gli ha fatto scegliere un’altra ragazza e si sono divertiti tutta la notte insieme: come fai a non innamorarti di una donna così, giustamente? È difficile che una donna italiana ti faccia un regalo così». A un certo punto è stato mostrato un cartello che elencava le presunte doti delle donne dell’Est: tra cui «sono tutte mamme, ma dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo», «perdonano il tradimento», «non frignano» e «sono disposte a far comandare il loro uomo».

Sempre Testi ha poi continuato la sua argomentazione dicendo: «Gli uomini italiani amano la donna, la femmina. Se si incontrano assieme, come guarda l’uomo la donna? [sguardo ammirato] La donna russa non viene mai guardata in questo modo. L’altra cosa, importantissima: se per caso l’uomo italiano ha qualche difficoltà nell’approccio finale con la donna, la brutta figura la fa l’uomo. Mentre invece nel caso di una coppia russa, se si vede che l’uomo non riesce a ottenere l’orgasmo, è lei che si sente in colpa. La femminilità esce in un altro modo».

Lunedì mattina il direttore di Rai Uno Andrea Fabiano si era scusato su Twitter per la trasmissione. Anche Monica Maggioni, presidente della Rai, aveva detto all’Ansa: «Personalmente mi sento coinvolta in quanto donna, mi scuso. Ogni giorno ci interroghiamo su quale immagine di donna veicoliamo, su come progredire, uscire dagli stereotipi. Poi accade un episodio come questo: il problema non è una battuta inconsapevole, ma la costruzione di una pagina su un tema del genere: è un’idea di donna che non può coesistere con il servizio pubblico. Per prima cosa mi scuso. Poi come azienda cercheremo di capire come è nata una pagina di questo tipo».