Topi ed esche alla vaccinara: l’articolo del giorno

Topi ed esche alla vaccinara: l'articolo del giorno

Ok, fate una pausa, prendetevi cinque minuti. Sta circolando da 24 ore la notizia secondo cui il comune di Roma si sarebbe rivolto a una società veneta di derattizzazioni per risolvere il problema dei topi in città. La notizia è presentata così per esempio nell’apertura della sezione romana di Repubblica.

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C’è già dentro tutto un mondo: il “rat-buster”, le “esche alla vaccinara”, lo scambio dell’ultima riga (“Non è vero”, “lui insiste”) e poi il fotomontaggio del “rat-buster”, che si chiama Massimo Donadon e malgrado la foto ha 84 anni, davanti a Manhattan. Il fotomontaggio si deve al fatto che sembra che negli anni Settanta l’impresa di Donadon portò avanti con successo una derattizzazione a New York. La sua tecnica è peculiare, diciamo, anche se la sua descrizione tradisce una certa consapevolezza di quanto i giornalisti e le radio vadano matti per qualsiasi storia strano-ma-vero, e non si faranno nessuna domanda prima di rivendersela con gran spiritosaggini.

A Boston condisce le esche col maiale, a Dubai con un tocco di cucina fusion, a Parigi usa molto burro, ad Amsterdam aroma di salmone e formaggio, a Milano il panettone. “Perché i roditori acquisiscono i gusti del loro territorio “, racconta Donadon che ha iniziato il suo lavoro nel 1967, disinfestando le stalle e le macellerie dalle mosche.

A Milano il panettone. A Dubai un tocco di cucina fusion. Ma andiamo avanti. Donadon ha detto di aver visto la sindaca Virginia Raggi per parlare della derattizzazione. Il comune ha smentito e lui ha detto che ha ragione il comune, non ha visto Raggi: ha visto un’altra persona, ma non si ricorda chi.

“È vero, io e lei non ci siamo ancora visti”, ammette. L’imprenditore, però, conferma di essere stato a Roma qualche giorno fa, a colloquio con la funzionaria comunale “responsabile dell’ufficio che controlla il sistema di pulizia e di igiene pubblica”, spiega. Il nome? “Non me lo ricordo “, confessa.

La storia della convocazione è strana anche perché Donadon sembra voler offrire al comune i suoi servizi gratuitamente – inizialmente aveva parlato di un appalto da milioni di euro – mentre descrive così il suo presunto e surreale contatto col comune di Roma.

“Mi hanno chiamato e mi hanno detto: “Siccome noi non abbiamo grandi risultati e sappiamo che lei è un genio vogliamo provare i suoi prodotti””. Per il momento, dunque, un test. Gratuito, per giunta: “Sarà un esperimento, una prova: il materiale che verrà impiegato è il nostro e nessuno ce lo paga. Almeno per adesso”.

“Sappiamo che lei è un genio”. “Gratuito, per giunta”. Comunque: descrivendo le sue esche, Donadon precisa poi che non fanno ingrassare.

Così, dopo aver girato il mondo, il “pifferaio magico” venuto dal Veneto se la dovrà vedere, forse, coi 6 milioni di topi romani ghiotti, dice lui, di vaccinara. Quella preparata dai suoi laboratori, però, al contrario di quella vera, non fa ingrassare.

Per chiudere, ecco come il Tg Treviso – della popolare tv locale Reteveneta – ha dato questa notizia.

“Zucchero filato”, “grasso di sugna di maiale, che è una crema particolare”, “girasole brasiliano”, “popocorn e altre sostanze”, dice Donadon. Il giornalista intanto incalza: prima parla di “puntelle”, dimostrando scarsa dimestichezza con la cucina romana, e poi si toglie qualche sassolino facendo del sottile sarcasmo, ma proprio sottilissimo.

“I maligni dicono che abbia già previsto una forte presenza di esche soprattutto tra Palazzo Chigi, Montecitorio e Palazzo Madama, perché gli abbiano già indicato che la concentrazione delle pantegane stia lì: e non solo quelle a quattro zampe”.

Pausa finita. Tornate a lavorare.

La copertina del primo numero dell’edizione tedesca di Charlie Hebdo

La copertina del primo numero dell'edizione tedesca di Charlie Hebdo

Da oggi è in vendita il primo numero dell’edizione tedesca di Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese la cui redazione è stata attaccata da terroristi islamisti il 7 gennaio 2015. In Germania Charlie Hebdo uscirà una volta a settimana, pubblicherà sia contenuti originali sia tradotti dall’edizione francese e costerà 4 euro. Il giornale sarà comunque prodotto a Parigi, dove la nuova redazione lavora in una località segreta. Il primo numero ha in copertina la cancelliera tedesca Angela Merkel, sollevata su una piattaforma. Il titolo è “Volkswagen sostiene Merkel”, mentre un operaio dell’azienda dice: “con un nuovo tubo di scappamento, andrà avanti per altri quattro anni” (il riferimento è allo scandalo dei test falsati da Volkswagen e alla ricandidatura di Merkel da cancelliere).

Lo scherzo situazionista di Francesco Storace

Lo scherzo situazionista di Francesco Storace

Due giorni fa Francesco Storace, politico di destra ed ex presidente della regione Lazio, ha pubblicato sul suo profilo Facebook un messaggio in cui diceva che qualcuno aveva provato a rubargli l’auto ma che era scappando perdendo il telefono mentre era collegato a Facebook. Il messaggio si concludeva con un link, presentato come quello del profilo della persona che aveva provato a rubare l’auto, ma che in realtà è un link generico che rimanda chiunque sia collegato a Facebook alla pagina principale del suo profilo. Se guardate i commenti vedrete che qualcuno ci è cascato, e qualcuno l’ha presa anche male.

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