Sabato scorso Gold Coast Titans e Cronulla Sharks, due squadre del campionato di rugby a 13 australiano hanno giocato una partita di campionato nello stadio dei Titans, nella città di Gold Coast, nel Queensland. L’incontro si è giocato sotto una pioggia torrenziale per tutti e ottanta i minuti di partita, ma per le due squadre non è stato un problema, anzi, come spesso capita quando una partita di rugby si disputa sotto la pioggia, giocatori, tifosi e spettatori sembrano essersi divertiti di più.
Negli ultimi due giorni in Cina è diventato praticamente impossibile pubblicare sui social network nome e foto di Winnie Pooh, l’orso protagonista dei libri per ragazzi scritti da A. A. Milne e illustrati da E. H. Shepard. Il Financial Times ha scritto che i post con il nome dell’orso sono stati censurati su Sina Weibo, la piattaforma cinese simile al nostro Twitter, e le gif animate che lo ritraggono disponibili su WeChat, simile al nostro WhatsApp, sono state rimosse. Il governo cinese non ha dato alcuna spiegazione, ma alcuni osservatori hanno detto che la censura potrebbe essere stata imposta per evitare che l’immagine di Winnie Pooh venisse usata per prendere in giro il presidente cinese Xi Jinping, una cosa già successa in passato. Per esempio nel 2013 circolò molto un’immagine che mostrava Xi Jinping e Barack Obama accostati a Winnie Pooh e Tigro.
A photo of President Obama and China's Xi Jinping resembling a Winnie the Pooh and Tigger illustration has gone viral http://t.co/BfPHwED9Oz
— The Sun (@TheSun) June 11, 2013
Il governo cinese esercita una censura molto rigida sull’informazione, anche se negli ultimi anni l’ampio utilizzo dei VPN ha permesso a molte persone di usare un po’ più liberamente la rete, inclusi i social network.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, usa frasi semplici e poche parole durante le sue conferenze stampa, interviste e comizi. Ad alcune è molto affezionato come “tremendous” (“eccezionale”), “huge” (“grandissimo”), “sad” (“triste”), “fake news” (“notizie false”) e “billions” (“miliardi”). Vice News ha montato un video in cui sono mostrate le decine di volte in cui Trump ha usato la parola “billions” e l’effetto è piuttosto ipnotico.
Billions and billions and billions and billions and billions and billions and billions and billions and billions and billions and billio pic.twitter.com/PnM0dTHPvV
— VICE News (@vicenews) July 15, 2017
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