“Il tempo è prezioso”, il nuovo spot di Nike

"Il tempo è prezioso", il nuovo spot di Nike

Da qualche settimana gira online un nuovo spot di Nike, diffuso dall’account YouTube della nota azienda di abbigliamento sportivo. Si intitola Time is precious – “Il tempo è prezioso” – e a differenza di molti famosi spot Nike del passato non mostra celebri personaggi sportivi o immagini commoventi di atleti dilettanti che indossano vestiti Nike: è una lunga tirata in forma di testo, letto da una voce femminile un po’ robotica, contro il tempo che passiamo online e più in generale davanti a uno schermo.

La storia dietro a questa foto di Carrie Fisher e Debbie Reynolds

La storia dietro a questa foto di Carrie Fisher e Debbie Reynolds

È molto probabile che in questi giorni vi sia capitato di vedere – in tv, sui giornali o più probabilmente su Facebook – una foto di una giovane Carrie Fisher che, seduta su uno sgabello, dietro le quinte di un teatro, guarda la madre Debbie Reynolds, che è sul palco. La foto è girata molto dopo la morte di Reynolds, un giorno dopo quella di sua figlia Fisher. La scattò nel 1963 Lawrence Schiller, che aveva 26 anni ma si era già fatto conoscere per alcune sue foto fatte a Marilyn Monroe. Schiller – che poi è diventato regista e produttore cinematografico, e ora ha 80 anni – ha spiegato al New York Times che scattò la foto al Riviera Hotel di Las Vegas, dove Reynolds si stava esibendo e che mostra una scena che già prima di quella foto gli era capitato di notare: la figlia che guardava con grande ammirazione la madre che stava facendo uno spettacolo in cui ballava e cantava.

Schiller ha spiegato di aver visto Fisher, che allora aveva sei anni, arrampicarsi da sola sullo sgabello e di aver poi capito che quello era l’istante giusto per fotografare quel momento, simile ad altri che aveva già visto ma forse più significativo: «L’immagine è lì e la macchina fotografica è una spugna fatta per assorbire il momento». Schiller ha però spiegato che scattare quella foto non fu facile come potrebbe sembrare: per far sì che fossero a fuoco sia la madre che la figlia serviva la corretta apertura del diaframma e andava scelto il giusto obiettivo (uno grandangolare, con una lunghezza focale di 28 millimetri) e un tempo di esposizione lento, perché era un ambiente poco luminoso. Schiller scattò la foto con una Leica.

Ronda Rousey ha perso di nuovo

Ronda Rousey ha perso di nuovo

L’americana Ronda Rousey, considerata fino a pochi mesi fa la più forte lottatrice di arti marziali miste al mondo, ha perso il suo secondo incontro di fila, combattuto contro la brasiliana Amanda Nunes. È la sua seconda sconfitta in carriera, dopo quella ottenuta nel novembre 2015 contro Holly Holm. Dal 2010 al 2015 Rousey non aveva perso nemmeno un incontro della UFC, la principale lega che organizza incontri di arti marziali miste.

Rousey – che non è solo una lottatrice: ha recitato in vari film e scritto diversi libri – ha perso in 48 secondi, non riuscendo mai davvero a colpire Nunes. L’arbitro ha interrotto l’incontro e assegnato la vittoria dopo che Rousey aveva subito una serie di colpi in faccia: dopo la fine dell’incontro Rousey ha protestato brevemente con l’arbitro, poi è stata portata via in braccio dalla madre.

Rousey ha 29 anni e ha iniziato a combattere nelle arti marziali miste nel 2010 dopo una carriera nel judo. Ha pubblicato un’autobiografia di successo ed è apparsa nel settimo film della saga di Fast & Furious. Il suo dominio nelle arti marziali miste è stato paragonato a quello di Mike Tyson nella boxe, alla fine degli anni Ottanta (lo stesso Tyson ha detto che guardando gli incontri di Rousey pensa a se stesso). Fino a cinque anni fa, però, Rousey lavorava ancora come barista.

Negli ultimi anni Rousey è diventata un personaggio che ha passato i confini degli appassionati di arti marziali miste: è apparsa nello Swimsuit Issue di Sports Illustrated, è stata intervistata da importanti quotidiani come il New York Times e il Wall Street Journal e nel 2015 ha vinto il premio ESPY – che si assegna ai migliori atleti americani dell’anno – come miglior atleta donna e miglior “lottatore” del 2015. Rousey è anche popolare per le sue posizioni molto femministe.

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