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  • Lunedì 27 settembre 2021

La discussa statua della “Spigolatrice di Sapri”

Una statua inaugurata in provincia di Salerno che rappresenta una spigolatrice, una contadina dell’Ottocento, è da ieri molto criticata sui social network e da alcuni politici perché accusata di sessualizzare senza motivo la donna protagonista. La “Spigolatrice di Sapri” è dedicata all’omonima poesia di Luigi Mercantini, che racconta di una donna che lascia il lavoro per unirsi al tentativo di insurrezione antiborbonica organizzata dal patriota Carlo Pisacane nel 1857. Nella scultura, realizzata dall’artista locale Emanuele Stifano, la donna indossa un vestito molto aderente, diverso da quelli più larghi portati dalle contadine della metà dell’Ottocento, e ha le forme del sedere particolarmente pronunciate e in evidenza.

 

La senatrice del PD Monica Cirinnà ha definito la statua «uno schiaffo alla storia e alle donne che ancora sono solo corpi sessualizzati. Questa statua della Spigolatrice nulla dice dell’autodeterminazione di colei che scelse di non andare a lavoro per schierarsi contro l’oppressore borbonico. Sia rimossa». Concetti simili sono stati espressi anche dalla deputata del PD Laura Boldrini e dall’ex senatrice di Forza Italia Manuela Repetti, che in un post sull’Huffington Post si è detta «inorridita» dalla statua e ha chiesto che venga abbattuta.

La città di Sapri aveva già dedicato alla “Spigolatrice” una statua, nel 1994, che però è visibile solo via mare, dato che si trova su uno scoglio a circa 500 metri dalla terraferma. La nuova statua si trova invece sul lungomare della città. All’inaugurazione, oltre alle autorità locali, era presente anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che si trovava in città per un tour elettorale.

Antonio Gentile, sindaco di Sapri, di Italia Viva, ha difeso la statua dicendo di ritenere «oltremodo violento, a tratti sessista e offensivo per la nostra comunità da sempre impegnata contro tutte le violenze di genere l’articolo dell’ex senatrice Manuela Repetti». La accusa di incitare «all’abbattimento della nuova statua come è avvenuto, purtroppo, recentemente in altri paesi privi di democrazia o in passato con la censura».

L’autore della statua, invece, ha difeso la sua scelta stilistica dicendo che «quando realizzo una scultura tendo sempre a coprire il meno possibile il corpo umano, a prescindere dal sesso. Nel caso della Spigolatrice, poiché andava posizionata sul lungomare, ho “approfittato” della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo. Questo per sottolineare una anatomia che non doveva essere un’istantanea fedele di una contadina dell’800, bensì rappresentare un ideale di donna, evocarne la fierezza, il risveglio di una coscienza, il tutto in un attimo di grande pathos».