La grande statua di Apollo trovata nel sito archeologico di San Casciano

La grande statua di Apollo trovata nel sito archeologico di San Casciano

Nel sito archeologico di San Casciano, in provincia di Siena, sono state trovate alcune parti di una statua di Apollo che originariamente era alta 180 centimetri. Secondo quanto raccontato all’agenzia di stampa ANSA dal gruppo di ricerca che ha fatto la scoperta, è una copia in marmo di un originale in bronzo realizzato da Prassitele, uno scultore della Grecia antica attivo nel IV secolo avanti Cristo. Insieme alla statua sono stati trovati anche vari oggetti di uso quotidiano in bronzo, terracotta e cristallo.

La statua è ridotta in pezzi, alcuni dei quali – come le braccia e alcune parti della testa – al momento risultano mancanti. Emanuele Mariotti, l’archeologo responsabile dello scavo, ha detto che la statua potrebbe essere stata volutamente rotta e buttata al momento della chiusura del sito di San Casciano, nel V secolo dopo Cristo. Oggi della statua originale di Prassitele esistono varie copie romane in marmo, esposte in diversi musei tra cui il Louvre e i Musei Vaticani.

Nel novembre del 2022 nel sito archeologico di San Casciano furono trovate 24 statue in bronzo quasi intatte, in quella che fu definita come «la scoperta più importante dai bronzi di Riace». Il sito era un santuario termale attivo in epoca etrusco-romana: la presenza di una sorgente d’acqua attiva ancora oggi, e quindi di fango, hanno complicato gli scavi ma anche contribuito a preservare i resti di edifici, statue e altri oggetti.

– Leggi anche: La scoperta dei bronzi di San Casciano raccontata da chi l’ha fatta

Sul circuito di Las Vegas dove corre la Formula 1 c’è un problema con i tombini

Sul circuito di Las Vegas dove corre la Formula 1 c'è un problema con i tombini

La prima sessione di prove libere del Gran Premio di Las Vegas, iniziata quando in Italia erano le 5.30 di venerdì mattina, è stata interrotta dopo neanche un’ora per un tombino sollevato che ha gravemente danneggiato la Ferrari di Carlos Sainz. Dopo l’incidente gli organizzatori hanno riscontrato problemi simili con altri tombini posti lungo il circuito ricavato tra le strade del centro città, motivo per cui le prove libere sono riprese quando a Las Vegas erano le 2 di notte (le 11 in Italia). Il team principal della Ferrari Frederic Vasseur ha commentato l’incidente dicendo: «Abbiamo danneggiato completamente il telaio, il motore, la batteria. Penso che questo sia semplicemente inaccettabile». Sainz ha saltato la sessione successiva di prove e riceverà inoltre una penalizzazione di dieci posizioni sulla griglia di partenza per le riparazioni a cui dovrà essere sottoposta la sua auto. Anche l’Alfa Romeo di Zhou Guanyu e l’Alpine di Esteban Ocon hanno subito danni per via del manto stradale.

– Leggi anche: La gente di Las Vegas contro la Formula 1

La reazione del segretario di Stato americano Antony Blinken a Joe Biden che dice di considerare Xi Jinping un dittatore 

La reazione del segretario di Stato americano Antony Blinken a Joe Biden che dice di considerare Xi Jinping un dittatore 

Un video che sta circolando molto nelle ultime ore mostra la reazione di disagio del segretario di Stato statunitense Antony Blinken a un commento in cui il presidente Joe Biden dice di considerare il presidente cinese Xi Jinping un «dittatore». Biden lo ha detto mercoledì durante una conferenza stampa successiva all’incontro avvenuto il giorno stesso proprio con Xi Jinping, a San Francisco.

L’incontro era molto delicato e importante dal punto di vista diplomatico, dato che era il primo da oltre un anno ed era stato organizzato in un momento estremamente teso nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina. È andato bene e ha portato i due paesi a ristabilire le comunicazioni militari: dal punto di vista diplomatico il commento di Biden ha rischiato quindi di complicare le cose, anche perché l’ultima volta che Biden aveva definito Xi Jinping un dittatore la Cina aveva reagito molto male.

Nel video si sente una giornalista chiedere a Biden se considerasse ancora Xi Jinping un dittatore, e Biden rispondere: «Beh, lo è: cioè, è un dittatore nel senso che governa un paese comunista basato su una forma di governo completamente diversa dalla nostra». In quel momento Blinken, seduto in prima fila, reagisce in maniera piuttosto evidente girandosi di lato e corrucciando la fronte. Non sembra comunque che le parole di Biden abbiano avuto grosse conseguenze: il ministero degli Esteri cinese le ha commentate definendole «estremamente sbagliate», ma non ci sono state altre reazioni.

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