La “battaglia dei Josh” in Nebraska

La "battaglia dei Josh" in Nebraska

Sabato 24 aprile centinaia di persone che si chiamano Josh si sono date appuntamento nella città statunitense di Lincoln, in Nebraska, per una singolare e improbabile sfida che metteva scherzosamente in palio il “diritto” di chiamarsi con quel nome. L’idea era nata nell’aprile del 2020, quando Josh Swain, uno studente di 22 anni dell’Arizona, aveva contattato diverse persone che si chiamavano esattamente come lui per sfidarle e stabilire chi tra loro fosse il “Josh Swain” originale. Lo scherzo era diventato subito virale grazie all’hashtag #joshfight: un anno dopo centinaia di Josh – non necessariamente Swain – sono davvero arrivati da tutti gli Stati Uniti per una serie di combattimenti a suon di tubi galleggianti da piscina.

I video della “battaglia dei Josh”, seguita dal vivo da centinaia di persone, sono stati visti centinaia di migliaia di volte su YouTube. Per inaugurare la competizione, Swain ha sfidato un suo omonimo del Nebraska a una partita di “sasso, carta e forbice”, vincendola. La gara coi tubi galleggianti invece è andata avanti per parecchio tempo e alla fine è stato incoronato campione un bambino, soprannominato Little Josh. Swain ha detto che non si sarebbe mai immaginato che l’evento avrebbe riunito così tante persone; con l’occasione, sono stati raccolti alimenti e donazioni destinate a un ospedale pediatrico della zona per un totale di più di 8mila dollari (circa 6.500 euro).

L’esercizio da medaglia di bronzo di Vanessa Ferrari su “Bella Ciao”

L'esercizio da medaglia di bronzo di Vanessa Ferrari su "Bella Ciao"

Il 25 aprile la ginnasta italiana Vanessa Ferrari ha vinto la medaglia di bronzo nel Corpo libero ai Campionati europei di ginnastica di Basilea. Nel giorno in cui in Italia si festeggiava la Festa della liberazione dal nazifascismo, Ferrari ha eseguito l’esercizio sulle note del canto partigiano “Bella Ciao” classificandosi terza dietro la britannica Jessica Gadirova e la russa Angelina Melnikova. Per Ferrari — 30 anni compiuti — che a marzo era stata male per il Covid-19, è la quinta medaglia europea nella specialità e l’ottava complessiva in carriera.

Anche Ursula von der Leyen ha commentato l’incidente della sedia mancante, infine

Anche Ursula von der Leyen ha commentato l'incidente della sedia mancante, infine

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha commentato l’incidente diplomatico avvenuto il 6 aprile ad Ankara (Turchia) quando era rimasta senza sedia per scelta del governo turco: le uniche due sedie disponibili erano state occupate dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e dal presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan. Della storia si era parlato e discusso molto, sia per il presunto sessismo del governo turco, sia per la goffa giustificazione data da Michel dopo l’incidente.

Tre settimane dopo, anche von der Leyen ha detto la sua, sostenendo che quanto successo in Turchia abbia mostrato «quanto siamo ancora lontani dal trattare le donne come gli uomini». Von der Leyen ha aggiunto: «La mia storia ha fatto notizia. Ma ci sono moltissime storie di donne, la maggior parte delle quali molto più serie della mia, che passano inosservate. Dobbiamo assicurarci che siano raccontate!».

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