Com’è fatto il seno femminile, dentro

Negli ultimi giorni ha ricevuto molta attenzione un’immagine diffusa su Twitter di come appare anatomicamente il sistema muscolare del petto femminile, con la particolare conformazione delle ghiandole mammarie, per la produzione del latte nel periodo dell’allattamento nei 5-6 mesi dopo il parto. L’immagine, una ricostruzione tridimensionale al computer, mostra la disposizione a raggiera dei lobuli (le strutture ghiandolari della mammella) intorno al capezzolo, con il loro sbocco attraverso i dotti (“dotti galattofori”) in cui passa il latte durante il pasto del neonato.

https://twitter.com/lemonadead/status/1119991452711387136

Oltre che dalle ghiandole mammarie, la mammella è costituita da una parte di grasso, in cui sono immerse le stesse ghiandole, e da una parte fibrosa che ha invece il compito di sostenerla. La sua sporgenza più esterna è il capezzolo, circondato dall’areola: entrambi sono dotati di fibre muscolari, che si contraggono permettendo l’erezione del capezzolo per favorire il passaggio del latte, durante l’allattamento. Il riflesso è sempre presente e porta all’irrigidimento del capezzolo in particolari condizioni: sollecitazione diretta o altri stati di eccitazione.

L’immagine è circolata molto online, soprattutto dopo essere stata ripresa dall’account Instagram di BBC News, perché mostra particolari anatomici meno conosciuti e spesso trascurati dai libri scolastici. La perfetta simmetricità dei lobuli è volutamente esagerata per mostrarne meglio le caratteristiche, anche se non riflette fedelmente la realtà. Gli schemi anatomici e le ricostruzioni tridimensionali pubblicati sui manuali sono quasi sempre di corpi maschili, specialmente nel caso delle illustrazioni per mostrare i vari fasci muscolari che costituiscono il nostro organismo.

Quasi tutti i mammiferi hanno i capezzoli, ma non è ancora completamente chiaro perché questi siano presenti anche negli individui di sesso maschile, considerato che non allattano. È opinione diffusa che nel corso dell’evoluzione i capezzoli siano rimasti anche nei maschi perché non ci sarebbe stato nessun vantaggio evolutivo nel perderli.