DRU – acronimo di Domino’s Robotic Unit – è un robot che la società Domino’s Pizza vorrebbe usare per consegnare pizze a domicilio in Australia. Ha quattro ruote, può individuare ed evitare ostacoli, è fatto per andare sui marciapiedi e ha due diversi scompartimenti: uno per tenere le pizze calde, l’altro per tenere le birre fredde. Domino’s Pizza ha spiegato di aver iniziato i test sul robot ma che restano ancora un po’ di questioni legali da risolvere.
Il 15 marzo il Comune di Milano ha pubblicato un bando valido fino al prossimo 18 aprile che ha come oggetto «l’acquisizione di manifestazioni di interesse per la sponsorizzazione finanziaria delle stazioni della linea 5 della Metropolitana di Milano» che attraversa la città da nord (capolinea Bignami) a ovest (capolinea San Siro Stadio). Pubblici e privati potranno cioè fare un’offerta per diventare sponsor delle stazioni della linea 5. Potranno presentare delle proposte (che saranno valutate dalla società Metro 5 e anche dal Comune) per associare il proprio marchio, nome o logo a una o più stazioni della metropolitana o per allestirle con i colori, il logo o il proprio nome: è anche prevista l’esclusiva commerciale che consente a uno sponsor di non avere all’interno della stazione immagini pubblicitarie di altri.
Le stazioni coinvolte sono Bignami Parco Nord, Ponale, Bicocca, Ca Granda, Istria, Marche, Isola, Zara, Monumentale, Cenisio, Gerusalemme, Domodossola FN, Portello, Lotto, Segesta, San Siro Ippodromo. Nel bando si specificano alcuni requisiti per ottenere l’assegnazione della sponsorizzazione: coerenza con gli interessi pubblici, assenza di conflitto di interesse tra l’attività pubblica e quella privata oggetto della sponsorizzazione, assenza di pregiudizio o danno all’immagine del Comune, di Metro 5 S.p.A. e del gestore ATM S.p.A.. Sono escluse le manifestazioni di interesse riguardanti la propaganda di natura politica, sindacale, religiosa e «di dubbia moralità», i messaggi offensivi, «incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio o minaccia, o comunque lesive della dignità umana». Sono escluse anche le manifestazioni di interesse «che riproducano pubblicità discriminatoria e lesiva della dignità della donna».
Alcune ore fa il Senato australiano ha approvato una riforma elettorale che semplifica i complicati meccanismi con cui gli australiani votano i senatori, rendendo allo stesso tempo la vita un po’ più difficile ai piccoli partiti. «È una riforma che aiuterà i futuri risultati elettorale a rispecchiare le vere opinioni dei cittadini australiani», ha spiegato il ministro delle Finanze Mathias Cormann. L’approvazione della riforma – arrivata grazie a 36 voti favorevoli e 24 contrari – è stata molto tormentata: i senatori si sono riuniti giovedì mattina e la seduta è finita venerdì pomeriggio, più di 28 ore dopo (ore in cui chi era contrario al voto ha cercato di fare ostruzionismo). Il senatore indipendente Nick Xenophon, favorevole alla riforma, si è presentato in Senato in pigiama e con in mano un cuscino, per far capire di essere pronto a una lunga attesa pur di far passare la legge. «Gli è stato chiesto di cambiarsi», ha scritto BBC. L’ha fatto.
Alway prepared, @Nick_Xenophon heads to the Senate with pillow and fabulous pyjamas. #9Today pic.twitter.com/iXyR9s7btL
— The Today Show (@TheTodayShow) March 17, 2016
We are done here. @Xenophonspillow #sleeplesssenate pic.twitter.com/VCo7x3SyJY
— Nick Xenophon (@Nick_Xenophon) March 18, 2016
Le prossime elezioni australiane si dovrebbe tenere nel 2017. Molti commentatori politici pensano però che l’attuale primo Malcom Turnbull – che è al governo dal settembre 2015 – potrebbe anticipare le elezioni, fissandole per gli ultimi mesi del 2016.