La pubblicità delle poste norvegesi con Babbo Natale gay

La pubblicità delle poste norvegesi con Babbo Natale gay

Per celebrare i 50 anni da quando in Norvegia è stata depenalizzata l’omosessualità, Posten Norge, il servizio postale norvegese ha realizzato una pubblicità in cui si immagina una storia d’amore tra un uomo e Babbo Natale.

La pubblicità racconta di un uomo, Harry, che nella notte di Natale incontra casualmente Babbo Natale intento a consegnare regali in casa sua. Dopo un breve scambio di sguardi, Babbo Natale scappa però dal camino.

I due si incontrano altre volte negli anni successivi, sempre nella notte di Natale. Si scambiano qualche parola e si ripromettono ogni volta di incontrarsi di nuovo l’anno successivo, fino a quest’anno, quando Harry dichiara nella sua lettera a Babbo Natale di essersi innamorato di lui. Nell’ultimo incontro Babbo Natale dice a Harrry di aver lasciato il compito di consegnare i regali alle poste norvegesi, e di poter quindi passare la notte con lui: i due a quel punto si possono finalmente baciare con passione.

(Il video con i sottotitoli in inglese)

Un’infografica molto eloquente sulla nuova ondata di contagi in Europa

Un’infografica molto eloquente sulla nuova ondata di contagi in Europa

La Commissione Europea ha pubblicato un’infografica che mostra in maniera chiara quanto i vaccini contro il coronavirus stiano riducendo notevolmente le morti causate dalla nuova ondata di contagi nel continente: nell’infografica si vede come nei paesi dell’Unione Europea dove è più elevata la percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale (fino a un massimo del 93% dell’Irlanda), il numero di morti per abitante è particolarmente basso.

Al contrario, nei paesi dove la copertura vaccinale è minore (soprattutto nei paesi dell’Europa centro-orientale) il tasso di mortalità è molto più alto. Il paese messo peggio da questo punto di vista è la Bulgaria, dove a fronte di una copertura vaccinale di appena il 29% della popolazione, le morti per COVID-19 per milione di abitanti nelle prime due settimane di novembre sono state 325.

Martedì durante un discorso tenuto al Parlamento Europeo, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha commentato la nuova ondata di contagi e i dati sulle vaccinazioni dicendo che «i dati mostrano che le persone vaccinate hanno molte meno probabilità di ammalarsi gravemente di COVID-19, di dover essere ricoverate in ospedale o di morire. […] Se guardiamo ai tassi di ospedalizzazione e mortalità, non possiamo che dire di avere a che fare principalmente con una pandemia di non vaccinati. Ecco perché la nostra massima priorità è e rimane quella di continuare a portare avanti le vaccinazioni».

Adele ha fatto cambiare il modo in cui Spotify riproduce gli album

Adele ha fatto cambiare il modo in cui Spotify riproduce gli album

La piattaforma di streaming Spotify ha eliminato un’impostazione per cui le canzoni degli album musicali venivano riprodotte di default in modo casuale (shuffle) quando l’utente premeva sul tasto “Play”. Questo cambiamento, a quanto pare, sarebbe stato chiesto e ottenuto dalla cantante Adele, dopo l’uscita del suo ultimo album, 30. Adesso, se un utente abbonato comincia ad ascoltare un album, le canzoni sono riprodotte dalla prima all’ultima. La nuova impostazione non vale per gli utenti che ascoltano Spotify gratuitamente. Lo shuffle degli album è ancora disponibile, ma non è più l’impostazione di default.

Adele, che è una delle cantanti più famose e di successo degli ultimi dieci anni, ha scritto in un post su Twitter che questa era «l’unica richiesta» che aveva nell’ambito di un’industria musicale in costante evoluzione. Ringraziando Spotify per aver ascoltato le sue esigenze, la cantante ha spiegato che «non si creano album con così tanta attenzione e cura verso la lista delle canzoni per caso. La nostra arte racconta una storia e le nostre storie dovrebbero essere ascoltate nel modo in cui le abbiamo pensate».

L’account ufficiale di Spotify ha risposto al tweet di Adele, scrivendo: «Faremmo di tutto per te».

30 è stato pubblicato il 19 novembre, a sei anni dall’uscita dell’ultimo disco di Adele, ed è considerato un evento particolarmente importante per l’industria discografica, anche perché i suoi precedenti album erano usciti in un’epoca in cui gli streaming praticamente non esistevano ancora, oppure erano nella fase iniziale della loro espansione. Per questo sarà interessante osservare i risultati degli ascolti e delle vendite di 30 rispetto ai dischi precedenti della cantante, che sono infatti tra i più venduti di tutti: l’album 21, uscito nel 2011, è tuttora il disco più venduto del Ventunesimo secolo con oltre 30 milioni di copie; 25, il suo ultimo disco, pubblicato nel 2015, ha venduto oltre 20 milioni di copie ed è a sua volta tra i primi cinque più venduti dal 2000 a oggi.

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