È online il trailer di Pinocchio, il film tratto dal celebre romanzo di Carlo Collodi Le avventure di Pinocchio. Il film è diretto da Matteo Garrone e Pinocchio è interpretato da Federico Ielapi. Suo padre Geppetto è interpretato da Roberto Benigni (che aveva a sua volta interpretato Pinocchio in un film del 2002 di cui era anche regista) e nel cast ci sono anche Gigi Proietti, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini e Marcello Fonte, il protagonista di Dogman, l’ultimo film di Garrone. Pinocchio uscirà nei cinema italiani il 19 dicembre.
Durante l’incontro organizzato martedì a Roma tra arbitri, allenatori e dirigenti del campionato italiano, l’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti ha discusso del VAR con l’ex arbitro Nicola Rizzoli, designatore della Serie A. Ancelotti è intervenuto criticando gli errori commessi dagli addetti alla revisione arbitrale, che secondo lui con i loro pareri influenzano le decisioni degli arbitri in campo, soprattutto quando questi non sono molto esperti. Secondo Ancelotti, in episodi controversi il VAR non dovrebbe esprimere pareri, ma solo fornire gli strumenti per aiutare la decisione dell’arbitro. Rizzoli ha risposto dicendo di essere totalmente d’accordo ma ha anche invitato tutti ad avere sempre la certezza che siano gli arbitri in campo a dirigere le partite, e non il VAR.
Lunedì negli Stati Uniti si è parlato molto di due professori di chimica accusati di produrre metanfetamine nel loro laboratorio scolastico, più o meno come faceva Walter White in Breaking Bad. È successo nello stato dell’Arkansas, che non è l’unico a dover affrontare un problema di questo tipo: in South Dakota l’uso di metanfetamine è un grosso problema, nonostante nel 2017 l’overdose da metanfetamina non rientrasse neanche tra le 10 cause di morte più frequenti nello stato. Per sensibilizzare i cittadini sul tema, lo stato ha avviato una campagna a cui ha partecipato la governatrice Kristi Noem.
Nel video si dice sostanzialmente che l’uso di metanfetamina è un grave problema che affligge lo stato e che quindi è necessario occuparsene (get on it, in inglese). Questo messaggio è riassunto nello slogan «Meth. We’re on it», il quale però può essere facilmente equivocato, dato che we’re on it può significare anche fare uso di quella sostanza: in molti hanno preso in giro la campagna commentando il fatto che sembra che dica che tutti, in South Dakota, si fanno di metanfetamina.
Is South Dakota trying to advertise meth? pic.twitter.com/KOTESkbaip
— Ian Miles Cheong (@stillgray) November 18, 2019
La campagna, costata quasi mezzo milione di dollari, è stata commentata negativamente anche da esperti di marketing e pubblicità. Bill Pearce, professore all’università di Berkeley, ha detto al Washington Post che qualunque esperto avrebbe capito che era meglio non fare una campagna del genere: «Sono sicuro che agli abitanti del South Dakota non piaccia che si rida di loro. Però è ciò che sta accadendo».
South Dakota has launched a campaign to combat meth.
With this new logo.https://t.co/u5l7HF7mK9 pic.twitter.com/OvRjkCqlHl
— Mike Baker (@ByMikeBaker) November 18, 2019
Dopo che la campagna è diventata virale per motivi inaspettati, Noem ha commentato il fatto restando positiva: ha detto che l’obiettivo principale era quello di sensibilizzare, e che quindi il fatto che se ne parli così tanto aiuta a raggiungere l’obiettivo.