I “Pilastri della Creazione” visti dal James Webb Space Telescope

I "Pilastri della Creazione" visti dal James Webb Space Telescope

Il James Webb Space Telescope (JWST), il più grande e potente telescopio spaziale mai realizzato, ha osservato i cosiddetti “Pilastri della Creazione”, le tre enormi colonne formate da gas interstellare e polveri visibili all’interno della Nebulosa Aquila, a 7.000 anni luce di distanza da noi (circa 66 milioni di miliardi di chilometri). L’immagine ricorda – seppure con una definizione molto più alta – le osservazioni condotte in passato dal telescopio spaziale Hubble, che permisero di scoprire molte cose sui processi che portano alla formazione delle stelle, tanto da essere considerata una delle migliori immagini spaziali mai scattate: negli anni è stata usata in un numero enorme di pubblicazioni, ma anche in molti film di fantascienza, documentari ed è stata stampata su qualsiasi cosa, dalle tazze ai cuscini passando per i francobolli.

(NASA, ESA, CSA, STScI; Joseph DePasquale – STScI, Anton M. Koekemoer – STScI, Alyssa Pagan – STScI)

Il nome delle grandi colonne di gas e polveri non è naturalmente riferito al concetto teologico di creazione (l’atto con cui una divinità ha dato origine alle cose dal nulla), ma al fatto che la turbolenta Nebulosa Aquila ospita diversi crogioli di stelle: punti in cui si formano e nascono nuovi corpi celesti.

Le polveri e i gas sono scaldati dalle radiazioni molto intense prodotte dalle stelle che si stanno formando all’interno dei pilastri, e al tempo stesso sono erosi e spazzati via dai venti stellari. Il materiale visibile lungo i contorni dei pilastri è scaldato dalle stelle in formazione a tal punto da essere fatto evaporare verso l’esterno delle tre grandi colonne.

Gli astrofisici ipotizzano che la formazione dei pilastri sia avvenuta dall’alto verso il basso (osservando l’immagine): la loro parte superiore è estremamente densa e crea l’effetto di una sorta di cascata di polveri e gas. Gli spazi tra i tre pilastri sono stati parzialmente ripuliti dai forti venti stellari generati da un gruppo di stelle nelle vicinanze.

Nel Regno Unito si parlerà ancora di Liz Truss quando uscirà questo libro su di lei?

Nel Regno Unito si parlerà ancora di Liz Truss quando uscirà questo libro su di lei?

Questa mattina, prima che Liz Truss si dimettesse da prima ministra del Regno Unito, il giornalista Harry Cole, che si occupa di politica nella redazione del tabloid Sun, aveva annunciato la data di uscita di un suo libro su Truss. È una biografia intitolata Out of the Blue: The inside story of Liz Truss and her astonishing rise to power, che si potrebbe tradurre come “All’improvviso. La storia poco nota di Liz Truss e della sua sorprendente ascesa al potere” – out of the blue è un’espressione idiomatica inglese, probabilmente scelta anche perché il blu è il colore del Partito Conservatore britannico. Molti sui social hanno commentato sarcasticamente la tempistica dell’annuncio, ma Cole ha confermato che il libro uscirà come da programma, dunque l’8 dicembre.

Generalmente i libri sui politici o scritti da politici sono “instant book”, cioè libri che parlano di attualità stretta e per questo vengono progettati, scritti e realizzati in tempi molto minori di quelli che servirebbero normalmente. Per questo fare instant book politici comporta talvolta un rischio: che non siano più adatti al contesto una volta arrivati in libreria. Sembra proprio il caso di questa biografia.

Un caso simile, ma forse anche più sfortunato per l’editore coinvolto, c’era stato in Italia nell’autunno del 2020: il ministro della Salute Roberto Speranza aveva scritto un saggio sulla fine della pandemia da coronavirus che era arrivato nelle librerie nei giorni in cui era diventato chiaro che stava iniziando la seconda ondata. In breve tempo il libro era stato ritirato e mandato al macero.

Una lattuga ha vinto contro Liz Truss

Una lattuga ha vinto contro Liz Truss

Il 14 ottobre il tabloid britannico di orientamento progressista Daily Star aveva avviato una diretta su YouTube che inquadrava una lattuga: il titolo del video era “LIVE: Questa lattuga può durare più a lungo di Liz Truss?”. Liz Truss era la prima ministra del Regno Unito, e l’idea dietro alla trovata veniva dalla rivista Economist, che in un articolo dell’11 ottobre aveva osservato che, tolti i dieci giorni di lutto nazionale per la morte della regina Elisabetta II, Truss era stata davvero in controllo della situazione politica per soli sette giorni, «più o meno il tempo che si conserva una lattuga in un supermercato». Oggi Truss si è dimessa, sei settimane dopo aver assunto l’incarico e dopo che alcune sue proposte politiche in campo economico avevano messo in pericolo l’economia britannica: la lattuga ha vinto la sfida.

Fermo immagine della diretta dedicata alla lattuga del 20 ottobre 2022 (Daily Star)

La diretta dedicata alla lattuga ha attirato molti spettatori e commenti negli ultimi giorni. A un certo punto la redazione del Daily Star l’ha munita di parrucca e altri oggetti decorativi. Le lattughe possono mantenersi fresche dai sette ai dieci giorni se tenute in frigorifero; probabilmente meno quando sono tenute su un tavolo indossando una parrucca.

Truss ha annunciato le sue dimissioni giovedì, dopo che la gran parte dei membri del suo partito le aveva ritirato il proprio sostegno. Nessun altro primo ministro nella storia del Regno Unito era durato così poco in carica. Non è ancora chiaro, almeno per ora, chi sostituirà Truss, anche se secondo la stessa prima ministra dimissionaria il suo successore sarà scelto all’interno del Partito Conservatore nel giro di una settimana. Nel Regno Unito, il capo del partito di maggioranza è automaticamente il primo ministro.

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