Piero Pelù dice che la matita che ha usato per votare era cancellabile

Piero Pelù dice che la matita che ha usato per votare era cancellabile

Questa mattina Piero Pelù, cantante famoso soprattutto per essere stato il leader dei Litfiba, ha pubblicato sul suo profilo Facebook un post che da qualche ora sta circolando moltissimo sui social network. Pelù racconta di essere andato al suo seggio elettorale per votare al referendum costituzionale munito di un foglio bianco e di una gomma; dice di aver scoperto che la matita copiativa che gli era stata data, e che dovrebbe essere indelebile, si poteva in realtà cancellare. Pelù ha aggiunto di aver denunciato il fatto al presidente del seggio e ha allegato tre foto come prova.

Nelle ultime ore sono state molte le segnalazioni e le denunce in tutta Italia per casi di matite cancellabili e altre presunte irregolarità. Ha ricominciato inoltre a girare la bufala secondo cui, per impedire che il segno della matita copiativa possa essere cancellato, si dovrebbe prima umettarne la punta con la saliva. Qualche anno fa era stato Beppe Grillo a diffondere questa bufala, invitando gli elettori a leccare la matita prima di votare. Umettare la matita non serve a nulla, in realtà: le matite copiative utilizzate nelle elezioni non sono matite normali perché oltre alla grafite ci sono altri diversi pigmenti, alcuni solubili, altri insolubili in acqua. Il segno lasciato delle matite copiative non può essere quindi cancellato perché, anche qualora la gomma riesca a rimuovere la grafite, i pigmenti colorati rimangono.

Donald Trump si aggiusta la cravatta con lo scotch

Donald Trump si aggiusta la cravatta con lo scotch

Donald Trump è famoso per molte cose. Una riguarda il modo per cui porta la sua cravatta: molto lunga, per farla arrivare qualche centimetro in più rispetto a dove dovrebbe fermarsi (o almeno così dicono quelli che se ne intendono). Una foto che da un paio di giorni sta girando molto su internet ha fatto capire come fa: anziché far passare il codino (la parte che sta dietro e non si vede, quella lunga e stretta) nel passantino (la parte in cui mettere il codino per tenerlo fermo e nascosto dietro la cravatta) Trump usa lo scotch. Lo fa perché per portare la cravatta così lunga il codino non riesce ad arrivare nel passantino, ma si ferma più sopra; per evitare che si veda, lo fissa al retro del corpo principale.

La pagina Facebook che cerca di confondere le idee sul referendum

La pagina Facebook che cerca di confondere le idee sul referendum

Da qualche settimana è attiva la pagina Facebook “5 Stelle per il Sì”, una via di mezzo fra la parodia e una pagina di propaganda per il Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. La pagina contiene sia fotomontaggi e prese in giro sul Movimento 5 Stelle – come la foto che mostra Alessandro Di Battista assieme a Maria Elena Boschi dopo un finto comizio per il Sì – e video di elettori del Movimento 5 Stelle che dicono di votare Sì (contrariamente alle indicazioni del loro partito).

Alla pagina è collegato anche l’evento “Mandare a casa Renzie votando sì” che pubblica finti manifesti elettorali in cui si dice che per votare basta mandare un sms (ovviamente è falso).

“5 Stelle per il Sì” riprende anche diversi contenuti da “800.000 iscritti per Homer Simpson presidente del Consiglio”, una misteriosa pagina Facebook che secondo un’inchiesta di Vice ha ripreso a pubblicare contenuti qualche settimana fa dopo essere stata inattiva per anni, e sostenendo apertamente il Sì al referendum.

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