Questa settimana sono state spedite delle edizioni speciali del vinile di Moon Shaped Pool, l’ultimo disco dei Radiohead: insieme c’è un CD con dentro due canzoni che non sono presenti nel disco normale. “Spectre” è la colonna sonora per l’ultimo film di James Bond, poi non utilizzata, mentre “Ill Wind” è una canzone inedita. L’inizio è in stile bossa, poi entra la voce di Thom Yorke e i synth, e diventa una canzone dei Radiohead.
Da qualche giorno in alcuni punti della metropolitana di Londra sono state distribuite delle spillette con il logo della metropolitana e la scritta “Tube chat?” (“Chiacchierata sulla metro?”). Il cartoncino con cui è distribuita ciascuna spilla invita i passeggeri a chiacchierare fra loro e indossare la spilla per dimostrare il proprio interesse in una conversazione. La società che gestisce i trasporti a Londra – e che qualche settimana fa ha diffuso una spilletta simile, ma per le donne incinte, affinché vengano fatte sedere più facilmente – ha detto di non avere approvato l’iniziativa, e si è arrabbiata per l’uso non autorizzato del suo marchio. Non tutti i passeggeri hanno reagito positivamente, e qualcuno ha già creato delle prese in giro della campagna.
First batch have been handed out. Second batch coming soon. #tube_chat #tube #londonunderground pic.twitter.com/XHeMKqMTsK
— Tube Chat (@tube_chat) September 28, 2016
My #tube_chat thoughts, in three tweets:
1. People would prefer a "Do Not Disturb" sign pic.twitter.com/Igh8YsPGKJ— Robert Perry (Pez) (@pez_sez) September 29, 2016
Panic across London as people on Tubes are actually asked to talk #tube_chat https://t.co/aUrsp9NoOw
— Metro (@MetroUK) September 29, 2016
https://twitter.com/CopThatCooks/status/781555128025374720
BBC ha scoperto chi è la persona che ha ideato l’iniziativa: si chiama Jonathan Dunne, è americano e ha spiegato di aver pensato a Tube chat dopo il fallimento di un’iniziativa informale fra colleghi, per socializzare: «Le persone sono molto a disagio con le interazioni sociali di base, e non capisco se sia solamente una caratteristica di Londra». Secondo una stima di Dunne, «il 20 per cento [dei passeggeri] ha pensato che Tube chat sia una buona idea, mentre l’80 per cento crede che sia un’idea terribile, la peggiore di sempre».
I cast di diverse stagioni della serie televisiva di fantascienza Star Trek hanno firmato una lettera aperta contro Donald Trump, il candidato dei Repubblicani alle presidenziali statunitensi del prossimo novembre. Il messaggio è stato pubblicato sulla pagina Facebook “Trek Against Trump”, creata un paio di giorni fa per raccogliere le idee e le opinioni della comunità molto attiva dei fan di Star Trek. La lettera spiega che:
Star Trek ha sempre offerto una visione positiva del futuro, una visione di speranza e ottimismo, ma soprattutto una visione inclusiva, dove tutte le persone e le razze sono trattate con rispetto e dignità, dove le convinzioni dei singoli e i loro modi di vita sono rispettati nella misura in cui non costituiscano una minaccia per gli altri. Non possiamo fare finta di niente su ciò che sta succedendo durante questa elezione. Non c’è mai stato un candidato alle presidenziali così in completa contraddizione con tutti gli ideali dell’universo di Star Trek come lo è Donald Trump. La sua elezione porterebbe indietro questo paese, forse in modo disastroso.
La lettera è stata sottoscritta da moltissimi attori che hanno recitato nelle varie stagioni di Star Trek o nei film per il cinema. Tra i firmatari ci sono il regista J.J. Abrams, gli attori Chris Pine e Zachary Quinto, mentre per ora manca William Shatner, lo storico capitano Kirk. Shatner vive in California, ma è canadese. L’iniziativa non è sostenuta dal marchio ufficiale di Star Trek né da CBS e Paramount Pictures.