Qualcosa è andato storto con la campagna del South Dakota contro la droga

Qualcosa è andato storto con la campagna del South Dakota contro la droga

Lunedì negli Stati Uniti si è parlato molto di due professori di chimica accusati di produrre metanfetamine nel loro laboratorio scolastico, più o meno come faceva Walter White in Breaking Bad. È successo nello stato dell’Arkansas, che non è l’unico a dover affrontare un problema di questo tipo: in South Dakota l’uso di metanfetamine è un grosso problema, nonostante nel 2017 l’overdose da metanfetamina non rientrasse neanche tra le 10 cause di morte più frequenti nello stato. Per sensibilizzare i cittadini sul tema, lo stato ha avviato una campagna a cui ha partecipato la governatrice Kristi Noem.

Nel video si dice sostanzialmente che l’uso di metanfetamina è un grave problema che affligge lo stato e che quindi è necessario occuparsene (get on it, in inglese). Questo messaggio è riassunto nello slogan «Meth. We’re on it», il quale però può essere facilmente equivocato, dato che we’re on it può significare anche fare uso di quella sostanza: in molti hanno preso in giro la campagna commentando il fatto che sembra che dica che tutti, in South Dakota, si fanno di metanfetamina.

La campagna, costata quasi mezzo milione di dollari, è stata commentata negativamente anche da esperti di marketing e pubblicità. Bill Pearce, professore all’università di Berkeley, ha detto al Washington Post che qualunque esperto avrebbe capito che era meglio non fare una campagna del genere: «Sono sicuro che agli abitanti del South Dakota non piaccia che si rida di loro. Però è ciò che sta accadendo».

Dopo che la campagna è diventata virale per motivi inaspettati, Noem ha commentato il fatto restando positiva: ha detto che l’obiettivo principale era quello di sensibilizzare, e che quindi il fatto che se ne parli così tanto aiuta a raggiungere l’obiettivo.

La nazionale di San Marino è riuscita a segnare un gol in casa dopo sei anni

La nazionale di San Marino è riuscita a segnare un gol in casa dopo sei anni

Sabato scorso la nazionale di calcio di San Marino ha perso 3-1 contro il Kazakistan nella sua penultima partita delle Qualificazioni agli Europei del 2020. Nonostante la sconfitta (la nona in nove partite disputate) per San Marino è stata comunque una partita storica: è riuscito a segnare un gol in casa dopo ben sei anni dall’ultima volta. A segnarlo è stato Filippo Berardi – centrocampista della Vibonese in Serie C – a circa dieci minuti dalla fine, sul risultato di 3-0 in favore del Kazakistan. L’ultimo gol segnato al San Marino Stadium di Serravalle risaliva al 10 settembre 2013, mentre l’ultimo in una partita ufficiale era stato segnato il 4 settembre 2017.

Il ritorno di Colin Kaepernick su un campo da football

Il ritorno di Colin Kaepernick su un campo da football

Sabato scorso Colin Kaepernick, ex quarterback dei San Francisco 49ers, ha svolto una sessione di allenamento organizzata dalla National Football League (NFL) a distanza di tre anni dalla sua esclusione per la famosa protesta contro le violenze nei confronti degli afroamericani. Inizialmente avrebbe dovuto allenarsi nel centro sportivo degli Atlanta Falcons, ma con il suo entourage ha deciso di spostare la sede sul campo di un liceo statale di Riverdale, a sud di Atlanta. Lì ha svolto un allenamento alla presenza degli osservatori di otto squadre del campionato. Al termine dell’allenamento ha ringraziato i presenti, ha detto di non aver mai smesso di allenarsi e ha invitato sia le squadre che il commissario della NFL Roger Goodell a non sottrarsi alla verità, cioè al fatto che la sua esclusione sia stata solamente una questione politica. Nei prossimi giorni tutte le squadre della lega potranno ottenere i filmati dell’allenamento.

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