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  • Martedì 19 novembre 2019

Qualcosa è andato storto con la campagna del South Dakota contro la droga

Lunedì negli Stati Uniti si è parlato molto di due professori di chimica accusati di produrre metanfetamine nel loro laboratorio scolastico, più o meno come faceva Walter White in Breaking Bad. È successo nello stato dell’Arkansas, che non è l’unico a dover affrontare un problema di questo tipo: in South Dakota l’uso di metanfetamine è un grosso problema, nonostante nel 2017 l’overdose da metanfetamina non rientrasse neanche tra le 10 cause di morte più frequenti nello stato. Per sensibilizzare i cittadini sul tema, lo stato ha avviato una campagna a cui ha partecipato la governatrice Kristi Noem.

Nel video si dice sostanzialmente che l’uso di metanfetamina è un grave problema che affligge lo stato e che quindi è necessario occuparsene (get on it, in inglese). Questo messaggio è riassunto nello slogan «Meth. We’re on it», il quale però può essere facilmente equivocato, dato che we’re on it può significare anche fare uso di quella sostanza: in molti hanno preso in giro la campagna commentando il fatto che sembra che dica che tutti, in South Dakota, si fanno di metanfetamina.

La campagna, costata quasi mezzo milione di dollari, è stata commentata negativamente anche da esperti di marketing e pubblicità. Bill Pearce, professore all’università di Berkeley, ha detto al Washington Post che qualunque esperto avrebbe capito che era meglio non fare una campagna del genere: «Sono sicuro che agli abitanti del South Dakota non piaccia che si rida di loro. Però è ciò che sta accadendo».

Dopo che la campagna è diventata virale per motivi inaspettati, Noem ha commentato il fatto restando positiva: ha detto che l’obiettivo principale era quello di sensibilizzare, e che quindi il fatto che se ne parli così tanto aiuta a raggiungere l’obiettivo.