Ma allora è goffo pure Justin Trudeau

Ma allora è goffo pure Justin Trudeau

Il 29 giugno il primo ministro canadese Justin Trudeau ha ricevuto in Canada il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il presidente del Messico Enrique Peña Nieto. A un certo punto i tre – che avevano appena raggiunto un importante accordo sul clima – hanno dovuto fare quello che fanno i leader mondiali davanti ai fotografi: stringersi la mano. In mezzo c’era Trudeau, che ha cercato di stringere la mano sia a Peña Nieto che a Obama, nello stesso momento. Ne è uscita una cosa un po’ goffa.

Marcus Willis, che ha perso contro Federer ma almeno ci ha giocato contro

Marcus Willis, che ha perso contro Federer ma almeno ci ha giocato contro

In questi giorni si sono giocati il primo e il secondo turno del torneo di Wimbledon, il più importante torneo di tennis al mondo. Nella più interessante partita del secondo turno di oggi lo svizzero Roger Federer, uno dei migliori tennisti di sempre, ha giocato contro Marcus Willis, un tennista britannico di 25 anni, che è al 772esimo posto della classifica ATP (in cui Federer è terzo) e che negli ultimi giorni ha incuriosito e affascinato gli appassionati di mezzo mondo. Willis aveva provato a fare il tennista professionista anni fa, gli era andata male – “ero uno perdente” – e s’era quindi messo a fare solo il maestro di tennis. Poi la sua nuova fidanzata lo ha convinto a non partire per gli Stati Uniti e lui si è adattato a fare il maestro a Warwick in Inghilterra e quest’anno si è iscritto alle pre-qualificazioni di Wimbledon dove – anche grazie al fatto che un altro tennista non è arrivato in tempo dalla Turchia – è riuscito a andare avanti gara dopo gara, fino ad arrivare a Wimbledon. Nel primo turno Willis ha vinto contro il lituano Ričardas Berankis, 54esimo nella classifica ATP. Il secondo l’ha perso 6-0, 6-3, 6-4 ma già il fatto che abbia giocato contro Federer è una gran cosa. La partita tra Federer e Willis si è giocata sul campo centrale, il più importante di Wimbledon. Willis è pure riuscito a fare un gran bel punto, molto apprezzato dal pubblico.

L’ultimo episodio di “Game of Thrones” l’ha visto pure Siri

L'ultimo episodio di "Game of Thrones" l'ha visto pure Siri

Domenica 26 giugno è andato in onda l’ultimo episodio della sesta stagione di Game of Thrones, trasmesso in contemporanea in Italia e negli Stati Uniti, dove l’hanno visto quasi 9 milioni di persone. Pare l’abbia visto anche la versione statunitense di Siri, l’assistente vocale dei dispositivi Apple, che a chi le chiede «chi è il padre di John Snow» risponde: «Let’s just say, there’s some fire in this Snow». È un riferimento al fatto che Jon Snow non è (come lui pensa) il figlio illegittimo di Ned Stark, ma è il figlio di Lyanna Stark e Rhaegar Targaeryen, appartenente a una famiglia che ha molto a che fare con il fuoco (“fire”). Era una cosa ipotizzata da tempo dagli appassionati della serie ma davvero confermata solo nell’ultimo episodio. Siri dà anche altre risposte a simili domande. Almeno per ora la versione italiana di Siri non sembra aver già visto l’episodio.

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