Jury Chechi ci sa ancora fare

Jury Chechi ci sa ancora fare

Una settimana fa, durante un evento organizzato da Radio Deejay a Senigallia, l’ex ginnasta Jury Chechi si è esibito brevemente su alcuni attrezzi nei pressi della spiaggia, dimostrando di sapersela cavare ancora molto bene. In queste ore i video della sua esibizione sono stati ripresi da diversi giornali italiani. Chechi ha 49 anni ed è stato il ginnasta italiano più forte di tutti i tempi, specializzato negli anelli: nella sua carriera ha vinto 15 medaglie fra Mondiali, Europei e Olimpiadi, di cui una a quasi 35 anni alle Olimpiadi di Atene 2004 (l’anno in cui si è ritirato dal professionismo).

La copertina dell’Espresso disegnata come Topolino

La copertina dell'Espresso disegnata come Topolino

Questa domenica il settimanale L’Espresso uscirà con una copertina in cui i principali membri del governo – Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Danilo Toninelli e l’ex sottosegretario leghista Armando Siri, dimessosi a causa di un’indagine per corruzione – sono raffigurati come personaggi del fumetto Topolino. La copertina è una risposta a Salvini, che aveva detto che piuttosto dell‘Espresso preferiva leggere Topolino.

La copertina dell’Espresso in edicola domenica 28 luglio

I nuovi dettagli sull’inchiesta che riguarda Siri, spiega quindi l’Espresso, saranno raccontati come una storia di Topolino. Siri è accusato di aver ottenuto denaro per modificare alcuni emendamenti in modo da aiutare i suoi amici imprenditori. Salvini ha difeso Siri fino all’ultimo e il sottosegretario si è dovuto dimettere solo in seguito all’insistenza del presidente del Consiglio Conte.

La frase di Salvini aveva già attirato delle reazioni alcuni giorni prima. Roberto Gagnor, uno dei più celebri sceneggiatori di Topolino, gli aveva risposto invitandolo a leggere il giornale e ricordandogli che nelle sue storia avrebbe trovato «fantasia, cultura, tolleranza, apertura verso gli altri, coerenza, universalità». Salvini ha successivamente cancellato il suo tweet. Qui trovate il post di Gagnor, pubblicato sul suo blog sul Post, in cui spiega le ragioni del suo tweet.

Sony sta sviluppando un dispositivo per l’aria condizionata da indossare

Sony sta sviluppando un dispositivo per l'aria condizionata da indossare

La multinazionale giapponese Sony ha un programma per il finanziamento di startup, First Flight; tra i progetti che sta aiutando a sviluppare ce n’è uno che potrebbe attirare parecchi contributi di crowdfunding in questi giorni di grande caldo: si chiama Reon Pocket ed è un dispositivo da indossare per la produzione di aria condizionata. È un oggetto più piccolo di uno smartphone e con una forma simile, pensato per essere usato con magliette a maniche corte fatte appositamente per contenerlo: hanno una tasca sul retro, poco sotto il colletto.

Si controlla con una app e dovrebbe funzionare sulla base dell’effetto Peltier, un effetto termoelettrico molto sfruttato per la refrigerazione per cui una corrente elettrica che scorre tra due metalli o semiconduttori in contatto produce un trasferimento di calore, che può essere emesso o assorbito dalla giunzione dei due metalli. Un portavoce del progetto che ha parlato con Quartz ha spiegato che il Reon Pocket è pensato per gli uomini che anche in estate devono indossare un completo con camicia e giacca per lavoro e che ci vogliono più o meno due ore per caricare il dispositivo, che poi ha un’autonomia di circa 90 minuti. Non è pensato per essere usato continuativamente tutto il giorno, ma per rendere più piacevoli gli spostamenti tra un ambiente con l’aria condizionata e l’altro.

Secondo il progetto di crowdfunding una maglietta e un Reon Pocket costano 14mila yen, cioè 116 euro.

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