Cosa si sono detti Kim Jong-Un e il presidente sudcoreano

Cosa si sono detti Kim Jong-Un e il presidente sudcoreano

Stamattina si è tenuto uno storico incontro fra il dittatore nordcoreano Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in, leader di due paesi formalmente in guerra da più di mezzo secolo. I due hanno firmato una dichiarazione di intenti comune che prevede di formalizzare la fine della guerra tra le due Coree e un programma di denuclearizzazione. Kim e Moon si sono anche stretti la mano e abbracciati a vicenda al confine fra i due paesi. Intorno a loro c’erano molti giornalisti, che hanno potuto ascoltare cosa si sono detti: si sono scambiati delle cortesie, perlopiù.

Kim: Piacere di conoscerti.
Moon: È stato difficile arrivare qui?
Kim: No.
Moon: Piacere mio.
Kim: Il mio cuore non smette di sussultare, ci stiamo incontrando in un posto storico. Sono commosso, sei venuto sin qui dalla linea di demarcazione.
Moon: È stato molto coraggioso da parte tua venire fino a qui.
Kim: No, no.
Moon: Stiamo facendo la storia.
Kim: È davvero un piacere conoscerti.
Moon: Ti va di passare il confine?

Nel pomeriggio, Kim e Moon hanno partecipato a un altro evento pubblico: hanno piantato insieme un pino, usando terriccio e acqua proveniente dalle due Coree. Stasera parteciperanno invece a una cena di stato organizzata dalla Corea del Sud.

Il trailer di “Loro 2”

Il trailer di "Loro 2"

È online il trailer di Loro 2, la seconda parte del film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi. La prima parte è nei cinema dal 24 aprile, la seconda arriverà il 10 maggio. Nel trailer di Loro 2 ci sono Silvio Berlusconi e Veronica Lario (interpretati da Toni Servillo e Elena Sofia Ricci) nella loro villa in Sardegna. Si guardano ma non si parlano. La canzone che si sente è Fortunate Child, dei Villagers & Nico Muhly. L’unica frase tra loro la dice lei, alla fine.

Silvio, ma non hai capito perché sono tornata? Sono tornata solo per dirti che chiudo il sipario della mia vita coniugale con te.

La canzone del trailer

Il video dell’abbraccio tra John Lewis e Emmanuel Macron

Il video dell'abbraccio tra John Lewis e Emmanuel Macron

Durante la sua visita di stato negli Stati Uniti il presidente francese Emmanuel Macron ha anche visitato il memoriale per Martin Luther King, a Washington. Macron ci è andato insieme a John Lewis, deputato statunitense della Georgia ma soprattutto uno dei principali esponenti del movimento dei diritti civili, che Lewis guidò giovanissimo insieme a Martin Luther King finendo più volte arrestato e picchiato. Al termine del loro incontro Lewis e Macron si sono abbracciati a lungo.

Lewis ha 78 anni e fu uno dei cosiddetti “Big Six”, cioè le sei persone – la più famosa era Martin Luther King – che guidarono il movimento per i diritti civili degli afroamericani: Lewis era anche di gran lunga il più giovane dei sei – era uno studente ventenne, mentre gli altri avevano tra i quaranta e i cinquant’anni – ed è l’unico dei sei ancora vivo. Fu uno dei primi “Freedom Riders”, gli attivisti che viaggiavano sugli autobus insieme ai bianchi per contestare la segregazione; fu picchiato e arrestato moltissime volte e rischiò di morire nel 1961, quando fu pestato a Montgomery, in Alabama, e nel 1965 sull’Edmund Pettus Bridge a Selma, sempre in Alabama, nella cosiddetta “Bloody Sunday“.

Lewis contribuì a organizzare la marcia su Washington che si concluse col famoso discorso “I have a dream” di Martin Luther King e dal 1986 è deputato della Georgia, sempre rieletto ogni due anni. Il giorno del primo insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca, a gennaio del 2009, Lewis ricevette un biglietto dalla persona che stava per prestare giuramento e diventare il primo presidente nero della storia degli Stati Uniti. Quel biglietto diceva semplicemente: “Because of you, John”.

Lewis ha detto di stimare molto Macron, perché si batte per lo stesso tipo di società che voleva King.

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